Roma, 29 ott. (askanews) – Le mutande del leader dello Stato Islamico (Isis) Abu Bakr al-Baghdadi sono state ottenute, prima della sua uccisione per mano di un commando Usa, da una fonte sotto copertura, e sono servite per il test del DNA per avere la certezza dell’identità del Califfo. Lo ha detto un consigliere delle forze democratiche siriane (SDF), un’alleanza dominata dalle milizie curde YPG (Unità di Difesa del Popolo), come ha riportato la Reuters.
Polat Can, consulente senior dell’SDF a guida curda, ha fornito dettagli su Twitter su come il lavoro dell’intelligence dell’SDF abbia contribuito a localizzare Baghdadi, la cui morte è stata annunciata domenica dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“La nostra fonte, che era stata in grado di raggiungere al-Baghdadi, ha portato la biancheria intima di al-Baghdadi per condurre un test del DNA e assicurarsi (al 100%) che la persona in questione fosse al-Baghdadi in persona”, ha detto Can.
Trump ha affermato che i curdi hanno fornito alcune informazioni “utili” all’operazione.
Secondo Can, l’SDF ha lavorato dal 15 maggio con la CIA per rintracciare al Baghdadi ed è riuscito a confermare che si era trasferito da Deir al-Zor nella Siria orientale ad Idlib nel Nord-ovest della Siria dove è stato eliminato.
“Al Baghdadi stava per cambiare posizione nella città siriana di Jarablus quando l’operazione è avvenuta, ha detto.
“Tutta l’intelligenzce e l’accesso ad al-Baghdadi, nonché l’identificazione del suo nascondiglio, sono stati il risultato del nostro lavoro. La nostra fonte di intelligence è stata coinvolta nell’invio di coordinate, nella direzione del volo aereo, nella partecipazione e nel rendere l’operazione un successo fino all’ultimo minuto”, ha concluso Can.