Roma, 14 mar. (askanews) – Futuro energetico sostenibile e green, diffusione delle rinnovabili, aumento dell’efficienza e diminuzione dei costi passano attraverso il paradigma della rivoluzione industriale digitale. Uno scenario nuovo che si tradurrà in maggiore competitività, alti standard di qualità, sicurezza e protezione ambientale, più produttività.
Sono alcuni dei temi chiave che si stanno delineando a Ravenna nella quarta edizione di REM 2018 (Renewable Energy Mediterranean), la Conferenza del Mediterraneo dedicata all’energia rinnovabile, con il Patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.
“I dati e i giovani – ha ribadito Innocenzo Titone, Chairman di REM 2018, aprendo i lavori, secondo quanto riportato da un comunicato degli organizzatori – sono la forza del futuro. Saranno proprio i rapidi progressi tecnologici nel rilevamento e trasmissione wireless, nella robotica e nell’analisi e interpretazione dei dati, insieme a una continua formazione del personale, a permettere la transizione verso modelli di business più avanzati”.
Formazione e competenze, tratto distintivo di Industria 4.0, sono tra i pilastri del Piano nazionale, ha sottolineato Stefano Firpo, Direttore della Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le Pmi del Mise, illustrando in video-conferenza i risultati e le azioni previste per il 2018 del Piano nazionale Impresa 4.0. In termini di produttività i risultati nel 2017 sono stati molto superiori alle aspettative con un incremento medio di oltre l’11%. Per quanto riguarda gli investimenti siamo ancora lontani dai volumi dei principali paesi europei e occorre ancora colmare il gap di competenze dei lavoratori e degli addetti. Un Piano che si compone di diversi incentivi: dalle misure di incentivazione strutturale, come il credito di imposta per le spese in ricerca e sviluppo, al super e iperammortamento, misure congiunturali per rilanciare gli investimenti, e l’istituzione dei Competence Center Industria 4.0, che avranno il ruolo di avvicinare competenze universitarie di eccellenza ed esigenze industriali.
Una sfida per l’Emilia Romagna e per Ravenna, il più importante distretto energetico italiano, all’avanguardia nel traghettare la transizione verso le rinnovabili, ma che guarda anche alla valorizzazione delle risorse nazionali, prima fra tutte il gas, proprio rilanciando i temi della digitalizzazione dell’industria dell’energia.
“La trasformazione digitale – ha ribadito l’Assessore regionale alle Attività Produttive, Palma Costi – ha potenzialità e impatti sul nostro comparto O&G soprattutto in termini di aumento della sicurezza sia per le persone che per l’ambiente; recupero di efficienza e di competitività delle nostre imprese e soprattutto nell’integrazione di fonti energetiche e nella trasformazione verso le energie rinnovabili. Credo si trasformerà – ha concluso, in un valido supporto nella transizione energetica e nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del nuovo Piano Energetico regionale, proprio grazie alla promozione di nuovi sistemi di gestione dell’energia”.
“Un evento di grande importanza che affronta temi decisivi per il nostro territorio – ha detto il Sindaco di Ravenna, Michele de Pascale -. Con più di duemila anni di storia nelle attività marittime, Ravenna è divenuta punto di riferimento internazionale nel settore dell’Oil&gas e delle energie rinnovabili; grazie ad un know-how di altissima professionalità oggi ci candidiamo a diventare un centro europeo di ricerca su queste tematiche. Nei prossimi anni avremo altre sfide da affrontare, prima fra tutte quella del decommissioning. Un obiettivo ambizioso da raggiungere fianco a fianco con Università e centri di ricerca, mettendo in campo studi e azioni pilota che integrino le attività di estrazione con progetti scientifici in cui digitalizzazione e innovazione giocheranno un ruolo determinante, per sperimentare un nuovo paradigma di crescita, che sappia garantire sostenibilità ambientale ed economica”.