Milano, 28 set. (askanews) – 20 capolavori di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio da tutto il mondo, riuniti per la prima volta insieme: si intitola “Dentro Caravaggio” la mostra che si apre il 29 settembre al Palazzo Reale di Milano. Per la prima volta le tele sono accompagnate da innovativi apparati multimediali e dalle immagini radiografiche per scoprire il percorso dell’artista dal pensiero iniziale alla realizzazione finale. “Queste indagini diagnostiche, fatte prima sulle 22 opere che sono a Roma e poi altre 12 in mostra qui, mutuate dalla medicina e dalle indagini forensi, ci hanno permesso di entrare dentro il processo creativo di Caravaggio” ha spiegato ad askanews la curatrice Rossella Vodret, che ha lavorato con il comitato scientifico presieduto da Keith Christiansen.
La mostra nasce per far vedere al pubblico i risultati più importanti delle ricerche avviate per il quarto centenario dalla morte di Caravaggio, nel 2010. “Due sono i filoni più importanti: quello dell’Archivio di Stato che ha spostato significativamente la cronologia di tutte le prime opere di Caravaggio e del suo avviso a Roma, il secondo le indagini diagnostiche” ha aggiunto la curatrice. Tra le opere in mostra vengono da musei e collezioni italiane, tra le altre, la “Buona ventura”, “Giuditta che taglia la testa a Oloferne”, il “San Giovanni battista”, il “Ragazzo morso da un ramarro”, il “Sacrificio di Isacco”, la “Madonna dei pellegrini”, la “Flagellazione di Cristo” e il “Martirio di sant’Orsola”. Dall’estero arrivano la “Sacra famiglia con san Giovannino”, il “San Giovanni Battista” e il “San Girolamo” oltre a “Salomè con la testa del Battista”. In mostra ci sono anche alcuni documenti che arrivano dall’Archivio di Stato di Roma e di Siena sulla vicenda umana e artistica di Caravaggio
Le indagini hanno permesso di capire come la tecnica pittorica del maestro sia cambiata nel corso del tempo. “In tutte le opere giovanili sino alla cappella Contarelli (nella chiesa di san Luigi dei Francesi a Roma) Caravaggio lavora come un artista del suo tempo, utilizzando la preparazione chiara della tela e disegnando su di essa, aggiungendo i colori e le ombre – ha detto Rossella Vodret – dalla Contarelli in poi mette a punto un nuovo sistema di pittura: era il suo debutto pubblico a Roma, che non lo amava, e aveva pochissimo tempo, quindi ha trovato un escamotage. Usa la preparazione scura e su questa incide parte della composizione e soprattutto la usa come fondo e per le ombre. Di fatto in un quadro aggiunge solo le parti in luce, è un gran risparmio di tempo, la sua pittura diventa velocissima cosa di cui si accorgono anche i suoi contemporanei: dipinge per due settimane poi se ne va per osterie a spendere quello che aveva guadagnato”. La scelta di Milano come sede di questa esposizione si spiega così: “Lui è nato qui, il 29 settembre è il suo compleanno e viene aperta al pubblico la mostra, un omaggio assolutamente doveroso” per la curatrice.
La mostra, al Palazzo Reale di Milano sino al 28 gennaio 2018, è sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostreSkira, in collaborazione con il ministero della Cultura. Il gruppo Bracco è partner per le nuove indagini diagnostiche, a cui hanno lavorato anche Università di Milano Bicocca e Cnr, Intesa Sanpaolo è main sponsor. L’allestimento è progettato da Studio Cerri e Associati.