L’intelligenza artificiale entra negli studi legali – askanews.it

L’intelligenza artificiale entra negli studi legali

Set 7, 2017
Roma, 7 set. (askanews) – L’intelligenza artificiale arriva anche tra gli avvocati italiani. Lo studio legale Portolano Cavallo ha adottato per la prima volta in Italia Luminance. Si tratta di una piattaforma di intelligenza artificiale leader di mercato in grado di analizzare documenti, classificare clausole e gestire in maniera centralizzata le attività due diligence legale. Luminance è già stata adottata in altri Paesi da primari studi legali tra i quali lo studio inglese Slaughter and May e lo studio americano Cravath Swaine & Moore. La piattaforma di intelligenza artificiale Luminance è stata lanciata un anno fa ed è stata adottata da circa 150 studi legali nei cinque continenti.

Si tratta di una novità assoluta, destinata a fare scuola. Lo studio Portolano Cavallo ha selezionato Luminance dopo un’approfondita indagine di mercato ed una fase pilota nel contesto di una simulata due diligence multilingue e multi-paese, durante la quale sono emersi i significativi vantaggi che Luminance può dare allo Studio in termini di qualità dell’analisi svolta e di gestione del work-flow dei professionisti coinvolti. Luminance permetterà alla squadra di Portolano Cavallo di dedicare le proprie risorse agli aspetti più delicati delle operazioni di M&A riducendo il tempo speso dai professionisti su attività a basso valore aggiunto.

Inoltre, lo studio Portolano Cavallo è stato selezionato per “insegnare” al sistema a identificare i concetti del linguaggio legale italiano, un’integrazione che sarà poi disponibile a tutti gli utilizzatori di Luminance.

“Luminance offre soluzioni all’avanguardia che correttamente usate possono nettamente migliorare la revisione legale di documenti da parte dei professionisti nonché facilitare la gestione di attività particolarmente complesse per numero di documenti, di giurisdizioni e di professionisti coinvolti. Nel contesto delle operazioni di M&A Luminance permetterà ai nostri clienti ed ai professionisti di concentrarsi sulle attività a maggior valore aggiunto” ha commentato Yan Pecoraro, socio di Portolano Cavallo. “L’intelligenza artificiale a supporto dell’intelligenza umana è uno strumento che ci permetterà di gestire in maniera più efficace tutte le operazioni di M&A in particolare quelle più complesse”.

“Inoltre – ha aggiunto Yan Pecoraro – il nostro contributo alla formazione di Luminance in lingua italiana è un progetto estremamente stimolante ed innovativo per il mercato italiano, che ci permetterà di acquisire una migliore conoscenza della piattaforma Luminance nonché dello strumento intelligenza artificiale; riteniamo peraltro che soluzioni di intelligenza artificiale potrebbero essere adottate in altre area di attività dello studio”.

Luminance è una tecnologia sviluppata dai matematici dell’Università di Cambridge che a meno di un anno dal lancio ha già ricevuto il premio di ‘Best Artificial Intelligence Product in Legal’ ai CogX AI and Innovation Awards a Londra, oltre al supporto di primari Studi Legali in Europa, negli USA ed in Australia. “Entrare in un altro Paese europeo e adattarsi a un’altra lingua dimostra che questa tecnologia può aggiungere valore al lavoro degli avvocati di ogni giurisdizione,” ha affermato Emily Foges, CEO di Luminance. “Siamo entusiasti di collaborare per la prima volta con uno studio italiano per l’uso pubblico dell’intelligenza artificiale per i processi di revisione dei contratti”.

Luminance ordina, raggruppa e classifica in breve tempo migliaia di documenti identificando clausole, lingua del documento, parti, valute e mercati rilevanti; il tutto presentando l’elaborato in un’interfaccia di visualizzazione estremamente intuitiva che permette a professionisti e clienti di consultare un numero elevato di documenti in maniera organizzata ed efficiente. Inoltre, la capacità unica di Luminance di individuare le anomalie in documenti creati a partire da uno stesso standard assicura che anche le minime differenze tra i contratti siano segnalate ai professionisti già nelle fasi iniziali dei processi di review.