Roma, 7 feb. (askanews) – La robotica permea sempre di più la nostra esistenza quotidiana e proprio questa presenza rende necessaria la creazione di un quadro regolatorio chiaro e robusto in grado di far fronte a questa realtà e garantire che i “robot siano e rimangano al servizio degli umani”. A chiederlo con forza è la commissione Giudica del Parlamento europeo che a metà gennaio ha approvato – con 17 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astensioni – una risoluzione illustrata dalla relatrice Mady Delvaux (S&D). Risoluzione frutto dell’attività di un apposito gruppo di lavoro sulle questioni legali relative allo sviluppo di robotica e intelligenza artificiale istituito nel gennaio 2015, che ha tenuto conto dei risultati di Robolaw, progetto di ricerca finanziato dalla Commissione europea e coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Un tema su cui il Parlamento europeo ha focalizzato l’attenzione e che è oggetto di un seminario diretto ai giornalisti, dal titolo “Diritti civili nella robotica”, in programma oggi e domani a Bruxelles.
Nella risoluzione – che sarà esaminata dall’Assemblea di Strasburgo il 15 febbraio e votata il giorno successivo – si sottolinea che l’adozione di regole europee consentirebbe il pieno dispiegamento del potenziale economico della robotica garantendo al contempo livelli standard di sicurezza. Inoltre regolamentare per primi questo settore in espansione, vorrebbe dire per l’Europa non doversi adeguare a normative di Paesi terzi.
La Commissione europea viene dunque invitata a elaborare una proposta, che contempli anche la possibilità di creare un’agenzia europea per la robotica e l’intelligenza artificiale che supporti le autorità pubbliche per gli aspetti tecnici, etici e regolatori. Si suggerisce anche la creazione di un codice di condotta etico volontario che determini chi è responsabile dell’impatto dei robot sull’ambiente, la società e la salute umana e assicuri che i responsabili operino nel rispetto delle norme giuridiche, etiche e di sicurezza. Il codice, ad esempio, potrebbe raccomandare ai progettisti di dotare le macchine di un interruttore per “spegnere” i robot in casi di emergenza.
Regole armonizzate – si sottolinea – sono più che mai urgenti poi per le auto a guida autonoma, con l’obbligo di assicurazione e un fondo per risarcire le vittime in caso di incidenti. A lungo termine, si può pensare di creare, per i robot autonomi più sofisticati, uno status legale specifico di “e-persons” (electronic persons) in modo da poter individuare in modo chiaro le responsabilità in caso di danni.
Infine, la risoluzione invita la Commissione a seguire con attenzione l’impatto che queste tecnologie possono avere sulla creazione e la perdita di posti di lavoro in alcuni settori.