Roma, 31 gen. (askanews) – La domanda è sempre la stessa: se al momento del Big Bang materia e antimateria vennero prodotte – e non si vede perché dovrebbe essere andata altrimenti – in parti uguali, come mai l’universo attuale è così sbilanciato a favore della prima? Le ipotesi avanzate dai fisici, ricorda Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica, sono numerose, tutte legate alla cosiddetta violazione della simmetria CP e tutte largamente insufficienti a spiegare l’abnorme abbondanza della materia rispetto all’antimateria.
Fino a oggi. Sono infatti appena usciti su Nature Physics i risultati di una misura – effettuata al Cern con l’esperimento Lhcb – che sembrerebbe mostrare, per la prima volta, un’asimmetria nel decadimento di alcune particelle barioniche, i pesanti barioni bottom lambda, o barioni beauty.
I barioni beauty, con una stazza di tutto rispetto (circa sei volte quella d’un neutrone), sono – così come le loro controparti d’antimateria, gli antibarioni beauty – uno degli esiti possibili delle collisioni fra coppie di protoni che avvengono nel tunnel di Lhc. Ciò che i fisici di Lhcb hanno osservato è il decadimento di questi barioni e antibarioni in, rispettivamente, un protone o un antiprotone, più tre particelle cariche chiamate pioni. Un processo rarissimo, mai visto prima nella storia. Sono stati appena 6000 gli eventi osservati. Sufficienti, però, a far emergere un’anomalia: una differenza significativa fra i quattro prodotti del decadimento dei barioni beauty rispetto a quelli degli antibarioni beauty. Tradotto: una violazione di CP. Una signora violazione: la differenza è arrivata fino al 20 per cento.
Se il risultato verrà confermato, sarà una scoperta epocale. Per due ragioni. Anzitutto, come ha sottolineato il primo autore dello studio, Nicola Neri, dell’Infn di Milano, “è la prima volta che abbiamo avuto prova del fatto che i barioni di materia e antimateria non si comportano allo stesso modo”. Secondo aspetto degno di nota, a differenza delle violazioni di CP osservate in passato nei decadimenti di mesoni K e B, troppo piccole per spiegare l’asimmetria fra materia e antimateria, questa osservata nel decadimento di barioni potrebbe avere un impatto significativo.