Milano, 11 gen. (askanews) – Grazie ad un innovativo banco-prova ibrido artificiale/naturale è stata dimostrata la fattibilità e l’efficacia di una innovativa riparazione valvolare percutanea effettuata a cuore battente utilizzando un catetere inserito dalla vena femorale. Il lavoro è stato svolto da un gruppo di ricercatori nell’ambito del progetto Horizon 2020 Musicare (MultiSectoral Integrative approaches to Cardiac care), coordinato dal Politecnico di Milano, in collaborazione con una equipe medica dell’ospedale Sacco e Abbott Vascular, un’azienda leader del settore, ed è stato recentemente pubblicato sul prestigioso Journal of the American College of Cardiology.
La riparazione ha lo scopo di curare il rigurgito della valvola cardiaca tricuspide, che connette l’atrio destro al ventricolo destro. A causa della complessità e rischiosità dell’intervento, ricorda l’ateneo milanese in una nota, la tricuspide è una valvola raramente trattata con la chirurgia tradizionale, tanto da essere spesso indicata come la valvola dimenticata. Nel corso di interventi per patologie del cuore sinistro, il rigurgito della valvola cardiaca tricuspide non viene dunque trattato. A causa del suo carattere degenerativo, tuttavia, si rende spesso necessario un re-intervento mirato a trattare la tricuspide, con un altissimo tasso di mortalità del paziente, che va dal 25% al 35%.
Con questo lavoro i ricercatori hanno dimostrato che il trattamento transcatetere, che consiste nell’applicare sulla valvola un dispositivo che vincola i foglietti valvolari a due a due tra loro, permette in generale di ripristinare la corretta funzionalità della valvola. In particolare, il lavoro ha indicato che il trattamento è più efficace se applicato in una specifica zona della valvola (parte mediale tra i foglietti valvolari anteriore e settale), mentre è inefficace, o addirittura peggiorativo, se applicato in un’altra specifica posizione (tra i foglietti anteriore e posteriore).