Roma, 22 lug. (askanews) – E’ approdato in Parlamento, per l’esame da parte delle competenti commissioni, lo schema di decreto con cui la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha disposto il riparto del Fondo ordinario per il finanziamento degli enti di ricerca vigilati. Fondo che per il 2016 ammonta complessivamente a 1.672.260.925 euro, in flessione rispetto a 1.701.267.125 euro del 2015 e inferiore di 122 mln di euro se confrontato con lo stanziamento 2011.
Per neutralizzare l’impatto della riduzione dello stanziamento complessivo – si legge nella relazione che accompagna lo schema di decreto – “si adotteranno specifiche azioni nell’attuazione del Programma Nazionale di Ricerca 2015-2020” per dar modo agli enti di partecipare all’assegnazione delle risorse del PNR (Fondo Sviluppo e Coesione, Fondi strutturali e Fondo di rotazione), “attraverso procedure valutative e meritocratiche, in particolare riferite alle linee strategiche e strumenti, quali, ad esempio, le Infrastrutture di ricerca, i Cluster tecnologici nazionali, l’Attrazione e la Mobilità ricercatori”.
Nell’ambito della disponibilità complessiva, si distinguono due tabelle. Una relativa alla ripartizione totale tra gli enti di 1.572.402.584 euro (di cui 993.251.000 euro come assegnazione ordinaria, 32.325.000 euro per progettualità di carattere straordinario, 515.826.584 euro per attività di ricerca a valenza internazionale, 27 milioni per progetti bandiera e di interesse destinati solo a Cosmo-SkyMed Second Generation dell’Asi e 4 mln di euro per le assunzioni straordinarie dell’INGV). L’altra relativa alla somma di 99.858.341 euro che copre diverse voci: una quota del 7% del Foe per progetti premiali pari a 69.527.570 euro; 14 mln di euro per Elettra-Sincrotrone Trieste; 13.839.747 euro per il funzionamento dei due enti di ricerca del comparto scuola, Indire e Invalsi; 1,7 mln di euro per l’Anvur e 791.024 euro destinati all’assunzione per chiamata diretta da parte degli enti nel 2015.
Quanto alla distribuzione tra i singoli enti (12 in tutto quelli interessati dal riparto), la quota più cospicua va al Cnr per un totale di 555.490.294 euro, a seguire l’Agenzia spaziale italiana con 535 mln di euro, poi l’Istituto nazionale di fisica nucleare a cui vanno 260.133.000 euro, quindi l’Istituto nazionale di astrofisica cui il FOE destina 86.968.000 euro. Per l’Ingv l’assegnazione prevista è di 55.177.000 euro, all’Istituto nazionale di ricerca metrologica vanno 19.379.000 euro, all’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale 17.322.000 euro, alla Stazione zoologica “A. Dohrn” 14.645.000 euro, al Consorzio per l’Area di ricerca scientifica e tecnologica di trieste 22.819.290 euro, all’Istituto nazionale di alta matematica “F.Severi” 2.563.000 euro, al Museo storico della fisica e Centro studi e ricerche “Enrico Fermi” 1.788.000 euro e all’Istituto italiano di studi germanici 1.118.000 euro.
Lo schema di decreto stabilisce poi che ai fini dell’elaborazione dei bilanci di previsione per gli anni 2017 e 2018 gli enti potranno considerare come riferimento il 100% dell’ammontare dell’assegnazione ordinaria “salvo eventuali riduzioni apportate per effetto di disposizioni normative di contenimento della spesa pubblica” e che lo schema di riparto del FOE 2017 sarà trasmesso al Parlamento entro il 30 aprile del prossimo anno.