Roma, 27 giu. (askanews) – E’ approdato in Parlamento lo schema di decreto con cui il Miur ha definito i criteri per la ripartizione della quota – quasi 100 mln di euro – del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l’anno 2015 destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti.
Lo schema – che sarà esaminato a partire da questa settimana dalle commissione Cultura della Camera e Istruzione del Senato per l’espressione dei prescritti pareri – stabilisce che la quota accantonata per il 2015 pari a 99.025.459 euro venga ripartita tra gli enti per il 70% in base alla Valutazione della Qualità della Ricerca 2004-2010 basata sui prodotti attesi, sugli indicatori di qualità della ricerca di area e di struttura nonché sulla valutazione complessiva di ciascun ente, tenendo conto del valore medio della quota premiale erogata nell’ultimo biennio e, per il restante 30%, mediante valutazione di programmi e progetti integrati, proposti anche in collaborazione tra gli enti, che dovranno riferirsi alle “aree individuate dalla Strategia nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) come previsto nel Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) e garantire qualità e innovazione tecnologica, ponendo particolare attenzione ai bisogni nazionali”. Aree di specializzazione che sono in tutto 12: Aerospazio; Agrifood; Blue Growth; Chimica verde; Design, Creatività e Made in Italy; Energia; Fabbrica Intelligente; Mobilità sostenibile; salute; Smart, Secure and Inclusive Communities; tecnologie per gli ambienti di vita; Tecnologie per il patrimonio culturale.
Quanto ai criteri di valutazione, lo schema di decreto specifica che i programmi e i progetti saranno valutati sulla base della rispondenza ai seguenti obiettivi: sviluppo delle competenze (massimo 25 punti); grado di coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, inclusi università ed enti pubblici nazionali e internazionali (max 25 punti); attrazione degli investimenti (in modo prioritario, a valere su programmi europei, dimostrando la capacità di autofinanziamento del programma o progetto), impatto socio-economico sul territorio e sul tessuto produttivo, sostenibilità economico-finanziaria (in particolare, i programmi e progetti pluriennali sono valutati favorevolmente se indicano fonti di finanziamento per i successivi anni) (max 20 punti); qualità del team di programma o progetto e governance, con un occhio di riguardo per quei progetti a cui partecipano giovani ricercatori e per i quali vi è una significativa presenza di ricercatrici (massimo 10 punti); tempi certi e obiettivi chiari (max 10 punti); capacità amministrativa e riduzione degli oneri amministrativi (max 10 punti). Saranno esclusi dall’assegnazione – ed è una novità rispetto ai criteri stabiliti per la quota premiale 2014 – i programmi e i progetti che abbiano ottenuto un punteggio totale pari o inferiore a 60 su 100.
Gli enti sono tenuti a trasmettere i programmi e i progetti al Miur entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto e ogni ente non può presentare più di quattro programmi o progetti come capofila e non può partecipare a più di tre programmi o progetti come partecipante. Lo schema di decreto, infine, stabilisce che le assegnazioni – per entrambe le quote – sono effettuate da un Comitato (appositamente costituito con decreto del Miur) che deve concludere i lavori entro i 25 giorni successivi al termine previsto per la trasmissione dei programmi e dei progetti. “I programmi e i progetti positivamente valutati e finanziati saranno oggetto di un’attenta attività di monitoraggio e valutazione” i cui risultati influenzeranno anche l’attribuzione delle future risorse del FOE.