Attività di governo del 10 settembre 2015 – askanews.it

Attività di governo del 10 settembre 2015

Set 16, 2015

Il Consiglio dei ministri, riunitosi giovedì 10 settembre a Palazzo Chigi, ha approvato – su proposta del Presidente Matteo Renzi –  il disegno di legge  recante la delega al Governo per il recepimento delle direttive Europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2015. Il provvedimento, presentato in Consiglio dei ministri dal sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, appositamente invitato, contiene deleghe legislative per l’attuazione, in alcuni casi con indicazione di criteri specifici di delega, di sette direttive europee e l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni di sei regolamenti europei. Si tratta di norme destinate ad integrare l’ordinamento nazionale o a disciplinare ex novo aspetti della vita giuridica, economica, sociale, sanitaria ed anche etica dei cittadini italiani in ambiti estremamente differenziati: dai diritti sulle opere musicali per l’uso online nel mercato interno alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, dalle prescrizioni tecniche sulla codifica di tessuti e cellule umani all’uso di borse di plastica in materiale leggero e ai contratti di credito ai consumatori relativi a immobili residenziali.

Il testo, prima della sua approvazione in via definitiva da parte del Consiglio dei ministri, sarà trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni per il prescritto parere. Ecco le principali direttive per le quali è conferita delega legislativa: 1) direttiva (UE) 2015/565, per quanto riguarda determinate prescrizioni tecniche relative alla codifica di tessuti e cellule umani (termine di recepimento 29 ottobre 2016); 2) direttiva 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multi-territoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno (termine di recepimento 10 aprile 2016); 3) direttiva 2014/92/UE sulla comparabilità delle spese relative al conto di pagamento, sul trasferimento del conto di pagamento e sull’accesso al conto di pagamento con caratteristiche di base (termine di recepimento 18 settembre 2016); 4) direttiva (UE) 2015/637, sulle misure di coordinamento e cooperazione per facilitare la tutela consolare dei cittadini dell’Unione non rappresentati nei paesi terzi; 5) direttiva (UE) 2015/652, che stabilisce i metodi di calcolo e gli obblighi di comunicazione relativamente alla qualità della benzina e del combustibile diesel (termine di recepimento 21 aprile 2017); 6) direttiva (UE) 2015/720, relativa all’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero (termine di recepimento 27 novembre 2016); 7) direttiva (UE) 2015/849, relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo; 8) direttiva (UE) 1169/2011 sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori e direttiva (UE) 2011/91 sulle diciture o marche che consentono di identificare la partita alla quale appartiene una derrata alimentare.

Con l’occasione il Sottosegretario Gozi ha fatto il punto sullo stato delle infrazioni, illustrando il piano per ridurne ulteriormente il numero già a partire dalle prossime settimane.

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare e su proposta del presidente Matteo Renzi, e del ministro dell’Economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, due decreti legislativi in materia di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, di recepimento nell’ordinamento nazionale della direttiva 2014/59/UE (c.d. – di seguito anche, per brevità, ‘Direttiva’ o BRRD), che istituisce un quadro armonizzato a livello dell’Unione Europea in tema di risanamento e di risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento. La finalità della direttiva è quella di evitare liquidazioni disordinate, che amplifichino gli effetti e i costi di eventuali crisi, dotando le autorità di risoluzione di strumenti che consentano un intervento precoce e efficace, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario. È altresì notevolmente limitata la possibilità di salvataggi pubblici.

Il primo decreto legislativo reca la disciplina in materia di predisposizione di piani di risoluzione, avvio e chiusura delle procedure di risoluzione, adozione delle misure di risoluzione, gestione della crisi di gruppi internazionali, poteri e funzioni dell’autorità di risoluzione nazionale e disciplina del fondo di risoluzione nazionale. Le attività connesse con la risoluzione spettano all’autorità di risoluzione le cui funzioni, in attuazione dello specifico criterio di delega, sono state attribuite alla Banca d’Italia. L’applicazione del bail-in, come consentito dalla Direttiva e previsto dalla delega, entrerà in vigore il 1° gennaio 2016.

Il secondo decreto modifica il Testo unico bancario per introdurre la disciplina dei piani di risanamento, del sostegno finanziario infragruppo, delle misure di intervento precoce, mentre l’amministrazione straordinaria delle banche viene allineata alla disciplina europea. Viene inoltre modificata la disciplina della liquidazione coatta amministrativa per adeguarla al nuovo quadro normativo previsto dalla Direttiva e apportare alcune innovazioni alla luce della prassi applicativa.

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Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza in conseguenza degli eventi meteorologici eccezionali che hanno colpito il territorio delle Province di Cosenza, Catanzaro e Crotone nei giorni dal 29 gennaio al 2 febbraio 2015 ed il territorio dei Comuni di Petilia Policastro (KR), Scala Coeli e Oriolo Calabro (CS), Canolo e Antonimina (RC) nei giorni dal 22 febbraio al 26 marzo 2015. Per consentire il completamento degli interventi di protezione civile già in atto, è stato anche prorogato lo stato di emergenza già dichiarato in conseguenza delle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio della Regione Emilia-Romagna nei giorni dal 4 al 7 febbraio 2015.

Come previsto dal decreto legge n. 154 del 2008 e ferma restando la facoltà di recupero delle somme, il Consiglio dei ministri ha autorizzato, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanza Pietro Carlo Padoan, l’erogazione a cinque Regioni di anticipazioni sulle somme a loro spettanti per il finanziamento del Servizio sanitario. Il Governo esercita questa possibilità quando le verifiche compiute dai Tavoli e dai Comitati permanenti sui Piani di rientro dai disavanzi dei Servizi sanitari regionali rilevano che sussistono le condizioni di emergenza finanziaria  e di avvenuta adozione di provvedimenti di correzione strutturale  per procedere in tal senso. Le Regioni che ne usufruiscono sono Calabria, Abruzzo, Sicilia, Lazio e Campania.