Attività di governo del 3 luglio 2015 – askanews.it

Attività di governo del 3 luglio 2015

Lug 21, 2015

Il Consiglio dei ministri – che si è riunito venerdì 3 luglio sotto la presidenza del presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi –  ha approvato un decreto legge in materia di rifiuti e di continuità delle attività produttive in siti di interesse strategico nazionale che consente di impedire il blocco dell’altoforno 2 all’Ilva di Taranto e di sbloccare l’impianto Fincantieri di Monfalcone.

Il primo articolo del provvedimento è quello che riguarda più da vicino la Fincantieri di Monfalcone. La norma specifica il concetto di deposito temporaneo all’interno delle aree di produzione riallineando la normativa italiana in materia di rifiuti alla disciplina europea. In particolare nel testo viene specificato che per “produttore di rifiuti” si intendono anche i soggetti ai quali sia giuridicamente riferibile la loro produzione e viene ridefinito il “deposito temporaneo” comprendendo in esso anche il deposito preliminare alla raccolta e specificando che deve intendersi riferito all`intera area in cui si svolge l`attività di produzione dei rifiuti. Il provvedimento riformula poi la disposizione transitoria sulle attività sottoposte ad Autorizzazione integrata ambientale, adeguandola alla direttiva europea 2010/75: le imprese che già operano nel pieno rispetto dei requisiti richiesti dalla direttiva Ue e che avrebbero rischiato di dover cessare le loro attività entro il 7 luglio prossimo in assenza del rilascio nei termini delle Aia regionali, potranno proseguire l`esercizio nelle more della definizione dei procedimenti autorizzativi da parte delle competenti autorità regionali. Il decreto prevede inoltre una serie di disposizioni per garantire la continuità dell’attività produttiva di stabilimenti industriali d’interesse strategico nazionale in presenza di sequestro giudiziario di beni quando questo si riferisce a ipotesi di reato riguardanti la sicurezza dei lavoratori, garantendo allo stesso tempo la salvaguardia dell’occupazione, della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente. Il provvedimento amplia quanto già previsto dalle disposizioni normative del 2012 sugli stabilimenti d’interesse strategico, disposizioni per le quali la Corte Costituzionale ha chiarito la possibilità di un intervento del legislatore circa la continuità produttiva compatibile con i provvedimenti cautelari. In questa ottica, prevede che l’attività di uno stabilimento possa proseguire per un periodo non superiore a 12 mesi , subordinatamente alla presentazione di un piano contenente misure e attività aggiuntive, anche di carattere provvisorio, per la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. Vigili del fuoco, Asl e Inail, nelle rispettive competenze, svolgeranno attività di vigilanza sull’attuazione del piano mediante costante monitoraggio e ispezioni.

Il Consiglio dei ministri ha deliberato l’approvazione in via preliminare di un regolamento che disciplina le modalità di funzionamento e organizzazione della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA. Nel 2009 l’Italia ha ratificato il Trattato di Prüm che mira, a completamento degli accordi di Schengen, a rafforzare la cooperazione transfrontaliera nella lotta ai fenomeni del terrorismo, dell’immigrazione clandestina, della criminalità internazionale e transnazionale e disciplina l’impegno tra le parti contraenti a creare schedari nazionali di analisi del DNA e a scambiare le informazioni in essi contenute, l’impegno a scambiare le informazioni sui dati dattiloscopici (impronte digitali), nonché l’accesso ai dati inseriti negli archivi informatizzati dei registri di immatricolazione dei veicoli. Il provvedimento approvato oggi attua quindi la legge di ratifica nella parte in cui essa prevede l’istituzione, presso il ministero dell’Interno, di una banca dati nazionale del Dna e, presso il ministero della Giustizia, di un laboratorio centrale, con la finalità di identificare gli autori dei reati.

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Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per la partecipazione nazionale all’operazione dell’Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNavfor Med, approvata dal Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Unione europea lo scorso 22 giugno. L’operazione ha il compito di raccogliere informazioni sulle reti del traffico e della tratta degli esseri umani nel Mediterraneo centromeridionale. Il comando operativo di EUNavfor Med è assegnato all’Italia e sarà esercitato da Roma, presso il Comando di Vertice Interforze.

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Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare il Piano strategico nazionale della portualità e della Logistica, che intende favorire la crescita economica del Paese attraverso il rafforzamento della competitività del sistema portuale e logistico italiano. E’ stata quindi delineata una strategia integrata, con azioni da compiere sia nei porti sia sulla loro accessibilità – da mare e da terra – al fine di potenziare il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e negli scambi internazionali. Tra gli strumenti individuati per la definizione di un Sistema Mare efficace e per l’incremento dei traffici delle merci e della navigazione di passeggeri vi sono numerose azioni per la semplificazione amministrativa, l’efficienza dei controlli e delle procedure di sdoganamento, la promozione dell’intermodalità e dei collegamenti di ultimo miglio, l’attrazione di nuovi investimenti per la modernizzazione delle infrastrutture portuali. Si tratta di obiettivi da raggiungere anche mediante un maggior coordinamento nazionale e una razionalizzazione delle politiche marittime. Il Piano prevede, quindi, la definizione di un percorso istituzionale e normativo che consenta di corrispondere alle istituzioni comunitarie in materia di revisione della politica delle Reti Trans-Europee di Trasporto, per sostenere progetti infrastrutturali di interesse comune nel settore, valorizzando il ruolo dell’Italia nella costruzione di una rete di trasporto euro-mediterranea e favorendo il recupero dei traffici commerciali tra Europa e Oriente. Il Piano verrà ora sottoposto alle competenti Commissioni parlamentari per l’espressione del previsto parere e tornerà successivamente all’esame del Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva.

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Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare il decreto legislativo che attua la delega al Governo per la determinazione dei collegi plurinominali prevista dalla legge elettorale, il cosiddetto Italicum. Sono definiti i cento collegi in cui gli elettori saranno chiamati a scegliere i membri della Camera dei deputati in base alla nuova legge elettorale. La ridotta dimensione dei collegi, ai quali sono assegnati i seggi in un numero variabile tra tre e nove in base alla relativa ampiezza, consente ad ogni elettore di individuare chiaramente l’offerta politica che gli viene sottoposta nel collegio di appartenenza e di scegliere il proprio candidato. Il provvedimento sarà trasmesso alle Camere entro il 7 luglio per il parere delle competenti Commissioni.