Attività di governo del 21 aprile 2015 – askanews.it

Attività di governo del 21 aprile 2015

Lug 21, 2015

Il Consiglio dei ministri, riunitosi martedì 21 aprile a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del premier Matteo Renzi (segretario il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti), ha approvato tre decreti attuativi della riforma fiscale (legge delega n. 23 del 2014) che ora passano alle Camere per il prescritto parere. Si tratta del decreto legislativo sulla trasmissione telematica delle operazioni IVA e di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori elettronici (fatturazione elettronica); del decreto concernente misure per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese; del decreto recante disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente.

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo che introduce misure volte ad incentivare, mediante la riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti, l’utilizzo della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi, nonché di adeguati meccanismi di riscontro tra la documentazione in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) e le transazioni effettuate, potenziando i relativi sistemi di tracciabilità dei pagamenti, nonché a prevedere specifici strumenti di controllo relativamente alle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici. La misura si rivolge a tutti i soggetti passivi Iva e introduce incentivi, in termini di riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili, a vantaggio delle imprese che la utilizzano. Il provvedimento è in linea con l’impostazione dell’Ocse, secondo cui il fisco deve trasformarsi da verificatore ex post a soggetto che facilita gli adempimenti fiscali sfruttando le leve della tecnologia.

L’utilizzo della fatturazione elettronica è facoltativo. Il decreto prevede, in via opzionale, a decorrere dal 1° gennaio 2017, l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate di tutte le fatture emesse e ricevute. Si potrà quindi disporre di un lasso di tempo congruo per predisporre l’infrastruttura tecnologica.  Per agevolare le imprese nell’uso del nuovo strumento telematico l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile gratuitamente, a decorrere dal 1° luglio 2016, il servizio base per la predisposizione del file contenente i dati della fattura e il suo invio.

Per tutti i soggetti che effettuano cessioni di beni e prestazioni di servizi (essenzialmente il settore del commercio) è prevista la facoltà di trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi, in sostituzione degli obblighi di registrazione. L’opzione ha effetto per cinque anni e si estende di quinquennio in quinquennio. In sostanza si tratta del superamento dello scontrino a fini fiscali. Resta comunque fermo l’obbligo di emissione della fattura su richiesta del cliente (necessaria ad esempio per attivare una garanzia, o per dimostrare un avvenuto acquisto). Per i gestori dei distributori automatici la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati è obbligatoria. Per i soggetti che scelgono di avvalersi della fatturazione elettronica vengono meno gli obblighi di comunicazione relativi al cosiddetto ‘spesometro’ e alle ‘black lists’. Inoltre, beneficiano di rimborsi Iva più veloci.

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo che intende rafforzare il ruolo che il fisco deve svolgere a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese: ridurre i vincoli alle operazioni transfrontaliere e creare un quadro normativo quanto più certo e trasparente per gli investitori.

Gli interventi contenuti nel decreto sono finalizzati a: 1) creare un contesto di maggiore certezza, anche eliminando alcune lacune dell’ordinamento domestico; 2) ridurre gli adempimenti per le imprese e i relativi oneri amministrativi; 3) eliminare alcune distorsioni del sistema vigente.

Tra le principali novità del decreto figura l’introduzione di accordi preventivi per le imprese con attività internazionale. L’obiettivo è quello di conferire maggiore organicità alla disciplina del ruling di standard internazionale (accordi fiscali, di natura preventiva, aventi ad oggetto diverse fattispecie di rilievo transnazionale) e creare un contesto di maggiore certezza per gli operatori.

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in un nuovo esame preliminare, un decreto legislativo contenente disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente, in attuazione degli articoli 5, 6 e 8, comma 2 della legge 23 del 2014. Il decreto legislativo ha la finalità di rafforzare la certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente in materia di abuso del diritto ed elusione fiscale, raddoppio dei termini per l’accertamento e . L’abuso del diritto e elusione fiscale si unificano in un unico concetto (inserendo un nuovo articolo nella legge sullo statuto del contribuente) che ha una valenza generale, con riguardo a tutti i tributi (imposte sui redditi e imposte indirette, fatta comunque salva la speciale disciplina vigente in materia doganale).

I presupposti per l’esistenza dell’abuso sono: 1) l’assenza di sostanza economica delle operazioni effettuate (ossia operazioni che non perseguono obiettivi quali, ad esempio, sviluppo dell’attività o creazione di posti di lavoro, ma solo vantaggi fiscali; 2) la realizzazione di un vantaggio fiscale indebito; 3) la circostanza che il vantaggio fiscale costituisca l’effetto essenziale dell’operazione.

Quando Agenzia delle Entrate accerta la condotta abusiva, le operazioni elusive effettuate dal contribuente diventano inefficaci ai fini tributari e, quindi, non sono ottenibili i relativi vantaggi fiscali. Non si considerano invece abusive le operazioni giustificate da “valide ragioni extrafiscali non marginali” anche di ordine organizzativo o gestionale, che rispondono a finalità di miglioramento strutturale o funzionale dell’impresa o dell’attività professionale del contribuente. Nel procedimento di accertamento dell’abuso del diritto l’onere della prova della condotta abusiva grava sull’amministrazione finanziaria, mentre il contribuente è tenuto a dimostrare la sussistenza delle “valide ragioni extrafiscali” che stanno alla base delle operazioni effettuate.

Il decreto introduce alcune novità in tema di termini di accertamento. A tutela del contribuente si prevede che  il raddoppio dei termini in presenza di un reato penale sia possibile a condizione che la denuncia all’autorità giudiziaria da parte dell’Amministrazione finanziaria sia inviata entro i termini ordinari dell’accertamento. Il raddoppio non opera se la denuncia sia presentata o trasmessa oltre la scadenza ordinaria dei termini. A normativa vigente, invece, l’amministrazione finanziaria può beneficiare del raddoppio anche se non è stata ancora inoltrata una formale denuncia, ovvero se la stessa è stata presentata oltre i termini ordinari. Con lo stesso decreto viene istituito un nuovo schema di relazioni tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti () denominato “Regime di adempimento collaborativo”, valevole in via di prima applicazione per le imprese di maggiori dimensioni.

Il Consiglio ha nominato Commissario straordinario del Governo per l’asse ferroviario Torino Lione  l’architetto Paolo Foietta, già Vice Presidente, con funzione vicaria, dell’Osservatorio per la realizzazione dell’asse ferroviario Torino- Lione.

Il Cdm ha inoltre approvato un regolamento per la disciplina delle attività del Ministero della Difesa in materia di cooperazione con altri Stati per i materiali d’armamento prodotti dall’industria nazionale. Tale norma autorizza il Ministero della Difesa a svolgere, nei confronti di Stati esteri con i quali sussistono accordi di cooperazione o di reciproca assistenza tecnico-militare, attività di supporto tecnico-amministrativo per l’acquisizione di materiali, al fine di recuperare  competitività per l’industria nazionale di settore, in linea con gli obiettivi del Governo. Sul testo sono stati acquisiti i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari.

Per consentire il completamento delle operazioni di protezione civile in contrasto ai danni causati da eventi atmosferici eccezionali, il Consiglio dei ministri ha prorogato le dichiarazioni di stato d’emergenza già deliberate  in favore delle province di Foggia (1-6 settembre 2014),  di Genova e comuni di Borghetto di Vara, Ricco’ del Golfo di La Spezia, Varese Ligure, Maissana, Pignone e Sesta Godano nella Val di Vara (La Spezia- 9-13 ottobre 2014), nonché di Parma e Piacenza (13 e 14 ottobre 2014).