Roma, 6 ott. (askanews) – Una nuova area archeologica, otto secoli di storia dell’antica Roma, quattro anni di scavi, due di progettazione, un allestimento multimediale. Inaugurata la “scatola archeologica della Domus Aventino”, un progetto della Soprintendenza Speciale di Roma e Bnp-Paribas Real Estate, che unisce archeologia, architettura e tecnologia, in uno scavo sotto un complesso residenziale privato che si aprirà regolarmente alle visite.
Sono emersi mosaici, strutture e materiali incomparabili, che dall’VIII secolo avanti Cristo arrivano al III dopo Cristo. Dai primi terrazzamenti nel banco di tufo dell’Aventino fino a una sontuosa residenza.
Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma: “La struttura più importante è una domus romana, ristrutturata più volte nel corso di due secoli e che ha restituito agli archeologi straordinari reperti, affreschi, mosaici, di epoche e di stili diversi. Si va dal disegno geometrico al disegno più complesso, al figurato, alle tessere bianche e nere fino alle tessere di pasta vitrea colorate”.
Le indagini che hanno portato al ritrovamento sono partite nel 2014 da BNP Paribas Real Estate che aveva acquistato da BNL un immobile direzionale per realizzare un complesso residenziale da 18.000 metri quadrati alle pendici dell’Aventino.
Piero Cocco-Ordini, amministratore delegato di BNP Paribas Real Estate Property Development in Italia. “Abbiamo costruito 185 appartamenti, come succede a Roma, scavando abbiamo trovato questi resti. Curiosamente avevamo chiamato l’operazione Domus Aventino. È scattato un rapporto pubblico-privato, tante volte conflittuale, mentre qua siamo riusciti a fare qualcosa di unico ed eccezionale, mettendo insieme interessi nostri e l’interesse pubblico”.
I costi della manutenzione ma anche gli introiti dei biglietti andranno ai condomini. A raccontare la storia di questo angolo di Roma, che sarà aperto al pubblico due venerdì al mese a partire da novembre un allestimento multimediale curato da Piero Angela e Paco Lanciano, che si avvale di video mapping e proiezioni.
“In questa occasione è stato fatto un bellissimo lavoro di restauro che abbiamo cercato di far vivere raccontando la storia di questa domus e delle persone che ci abitavano”.