Roma, 16 apr. (askanews) – Sebbene ci sia qualche segnale positivo, un ritorno alla normalità appare molto lontano, ha detto il direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Hans Kluge, nel suo briefing giornaliero.
“Nonostante il clima primaverile, rimaniamo nel bel mezzo di un ciclone. Diversi paesi non hanno ancora avvertito il suo impatto più forte mentre altri stanno vivendo un rallentamento, poiché il numero di nuovi casi di Covid-19 sta calando. Ma l’imperativo è: non abbassiamo la guardia”.
Secondo l’OMS, infatti, negli ultimi 10 giorni i casi segnalati in Europa si sono quasi raddoppiati e circa il 50% delle infezioni a livello mondiale appartiene proprio all’Europa, dove sono morte oltre 84mila persone.
Per Kluge, quindi, “l’occhio del ciclone di questa pandemia grava pesantemente sulla regione europea”. “Mentre studiamo questa transizione, dobbiamo riconoscere che non ci sono vittorie veloci. Ci attendono difficoltà e incertezze, il che significa che stiamo entrando in un periodo in cui dobbiamo adeguare rapidamente le misure, introdurre e rimuovere restrizioni, allentare gradualmente le restrizioni, monitorando costantemente l’efficacia di queste azioni”.
“Il comportamento di ognuno di noi determinerà il comportamento del virus – ha concluso – ciò richiederà perseveranza e pazienza. Non c’è una corsia preferenziale per tornare alla normalità”.