Roma, 7 apr. (askanews) – Gli abitanti di Yilan, nell’est di Taiwan, si mettono in fila ogni giorno per portare donazioni al Luodong St. Mary’s Hospital e per aiutare l’Italia nella lotta alla pandemia da coronavirus.
I taiwanesi di tutta l’isola hanno contribuito con oltre 2,8 milioni di euro, un modo per dimostrare la loro gratitudine ai sacerdoti camilliani italiani (Ministri degli Infermi) che hanno contribuito a costruire ospedali e cliniche nella contea di Yilan dopo la seconda guerra mondiale, dove hanno prestato servizio per oltre mezzo secolo.
I fondi saranno utilizzati per l’acquisto di attrezzature mediche essenziali nelle zone colpite da Covid-19 in Italia.
Padre Giuseppe Didone, dell’Ordine Camilliano: “I sacerdoti italiani hanno aiutato sempre tutta questa gente. Cinquanta, sessant’anni fa erano molto poveri, avevano bisogno di tutto, così i sacerdoti portarono cibo e soldi dall’Italia per aiutare questa gente. Oggi l’Italia ha bisogno di aiuto, quindi queste persone vogliono restituire ciò che l’Italia ha portato loro”.
Spiega Salvia Yu, direttrice delle relazioni pubbliche del St. Mary’s Hospital: “In passato, tutti hanno sempre saputo che il San Mary’s Hospital, allora noto come ‘Ospedale degli Stranieri’, non faceva pagare i poveri. Oggi la maggior parte dei donatori sono residenti a Yilan che vogliono mostrare la loro gratitudine e c’è stata molta emozione”.