Roma, 26 mar. (askanews) – Brexit, elezioni europee e rapporti con la Cina. Ad affrontare questi argomenti in una intervista ad askanews è Massimo Ungaro, deputato Pd eletto all’estero, nella circoscrizione Europea.
Parlando di Brexit e delle conseguenze che potrebbero esserci sull’Italia e sui nostri concittadini che vivono e lavorano in Regno Unito, secondo Ungaro “Il governo italiano ha messo in campo delle iniziative lodevoli, potevamo fare di più ma credo che l’Italia sia pronta anche ad una uscita disordinata del Regno Unito dalla Ue”.
Quanto alle prossime europee e alla necessità che l’Europa unita riveda la sua mission, secondo il deputato Pd “è il momento di costruire l’Europa sociale, più solidale, quella che è mancata durante la crisi. L’Europa deve cambiare ma le risposte ai cittadini europei verranno da un’Europa più forte e non da un ritorno al sovranismo. Credo che il Pd andrà bene alle europee. Credo – è la previsione di Ungaro – che stiamo costruendo una alternativa valida per questo Paese”.
E i rapporti con la Cina? “La Cina rimane un partner commerciale di primaria importanza per l’Italia. Abbiamo interessi commerciali estremamente profondi. Sono scettico invece su accordi di natura politica, non soltanto per un discorso di sicurezza”, dice Ungaro facendo l’esempio di settori strategici come il 5G, le infrastrutture, le navi, “ma anche da un punto di vista politico: in Cina ci sono grandi casi di violazioni dei diritti umani e non vorrei che il nostro paese finisse come la Grecia che si è astenuta in ambiti multilaterali quando si muovevamo mozioni che sanzionavano la violazione dei diritti umani da parte della Cina”. Una correlazione? “Spero che l’Italia non sia condizionata”. In questo senso, “rischieremmo di non rassicurare i nostri alleati storici che da domani potrebbero fidarsi molto meno di noi che abbiamo aperto i nostri settori strategici” alla Cina. “Credo che questo possa mettere l’Italia in difficoltà anche se capisco che il governo attuale vorrebbe agire come ponte tra la Cina e l’Unione Europea ma temo che questo ruolo fallirà” come fallì Pratica di Mare.
Ungaro traccia infine un bilancio del suo primo anno di legislatura: “Abbiamo prodotto tante idee in particolare su tre temi: Brexit, italiani nel mondo e giovani. Credo che la condizione giovanile nel nostro Paese sia estremamente delicata e quindi ho fatto una proposta di legge sui tirocini non retribuiti, che credo sia un grande problema nel nostro Paese. Per gli italiani all’estero, invece, sto lavorando a una proposta di legge per potenziare il riconoscimento dei titoli di studio e anche sulla Brexit abbiamo proposto una legge delega al governo per prepararsi a una uscita senza accordo”.