Roma, 22 mar. (askanews) – Ha 38 anni Jacinda Ardern, uno dei capi di governo più giovani al mondo; la premier laburista neozelandese è sempre più popolare, tanto più dopo l’attentato a due moschee di Christchurch dove un estremista di destra ha ucciso 50 persone. Ardern ha reagito con immensa dignità, salutando la comunità islamica ferita e promettendo una legge per mettere al bando le armi semiautomatiche e i kit di modifica delle armi; un passo di immenso valore simbolico oltre che pratico chr pone il suo governo in netto contrasto con il governo degli Stati Uniti.
Ardern ha chiesto in parlamento di non pronunciare il nome dell’attentatore, per non dargli la visibilità che cercava. Diventa premier nel 2017 in un governo di coalizione dopo aver rivitalizzato un partito laburista in caduta libera dei sondaggi. Mentre trattava la formazione dell’esecutivo ha scoperto di essere incinta. All’epoca dichiarò “Non sarò la prima madre multitasking della storia, tante donne lo fanno da sempre”. Sei settimane di congedo di maternità e poi di nuovo al lavoro; il compagno Clarke Gayford, presentatore tv, per ora a casa con la bambina che si chiama Neve Te Arohe, un misto di gaelico (Neve è la versione anglicizzata di una parola che significa ‘bright’, luminoso, in irlandese) e maori (Arohe significa ‘amore’ e Te Arohe è il picco di una catena montuosa della località dove Ardern è nata).
E’ stata la seconda premier a mondo a dare alla luce un figlio mentre era in carica (la prima fu la pachistana Benazir Bhutto), e la piccola Neve in ottobre è stata portata da madre e padre all’assemblea generale dell’Onu, sui banchi ad ascoltare il discorso di Jacinda.
Si parla di Jacindamania, e sono in tanti a pensare che il mondo ha bisogno di più Jacinde Ardern, e meno Donald Trump.