Roma, 20 mar. (askanews) – Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di astrofisica, parla ad Askanews di SKA, lo Square Kilometer Array: “Ska è il più gigantesco progetto che la comunità scientifica abbia mai concepito; si tratta di centinaia e migliaia di antenne per captare le onde radio dell’universo. L’astronomia con i radiotelescopi è già consolidata nel mondo ed è nata l’idea di un impianto gigantesco, con la capacità di guardare a varie direzioni del cielo amplificata connettendo assieme le antenne con fibre ottiche. Si parla a regime di un’area di raccolta di un chilometro quadro, di qui il nome dell’impianto; richiederà alcuni anni di costruzione ma dovrebbe produrre risultati spettacolari”.
“Possiamo spingerci a grandi distanze nell’universo con grandi dettagli e questo significa viaggiare indietro nel tempo” prosegue D’Amico; “potremmo fare test di teoria di gravitazione e forse trovare tracce di civiltà intelligenti. Potremo avere una mappatura nel tempo di come l’universo è nato, si è evoluto, di come si sono formate le prime stelle e le prime galassie, con un dettaglio e una risoluzione mai raggiunti fino adesso.
“Il progetto si sviluppa in Australia e Sudafrica”, prosegue D’Amico; “in Australia saranno installate le antenne a bassa frequenza, ed è un settore in cui siamo pesantemente coinvolti come Inaf. In Sudafrica vanno le parabole di media frequenza, di una quindicina di metri di diametro, e lì si parla di centinaia di antenne. Anche qui ci sono aziende italiane coinvolte nello sviluppo di alcune componenti. Ska si è organizzato in questa fase preparatoria per creare dei consorzi e la tecnologia necessaria. E’ una tecnologia che potrebbe avere applicazione anche nelle comunicazioni, insomma da qui potrebbe nascere il wi-fi di nuova generazione. Non dimentichiamo che il wi-fi è stato sviluppato dai radioastronomi”.
La convenzione del progetto Ska è stata firmata a Roma il 13 marzo da sei paesi, ma altri si aggiungeranno spiega D’Amico, “anche sotto forma di accordi di collaborazione. Serve un budget non indifferente; ora costruiamo Ska-1 ma ritengo che l’organizzazione diventerà globale”.
I progetti specifici dell’INAF, spiega D’Amico, riguardano “parti interessanti delle antenne a bassa frequenza in Australia, componenti delle antenne a media frequenza in Sudafrica. C’è una compagine di ricercatori autorevoli che fa astrofisica nelle tematiche di cui si occuperà SKA. Noi ci aspettiamo un ritorno soddisfacente in termini scientifici ma anche in termini di ritorno per il paese, commesse industriali e quant’altro”.
E a proposito di altre civiltà intelligenti, D’Amico conclude: “Mi auguro che ce ne siano; sarebbe curioso se in un universo di tali dimensioni che conta miliardi di stelle per ogni galassia e migliaia di galassie, fossimo soli. Il problema semmai è entrare in contatto perché le distanze sono immense e anche con segnali radio alla velocità della luce, la cosa si complica”.