Roma, (askanews) – Uno spazio espositivo con reperti archeologici in mezzo ai negozi. Nasce “Fidenae alla Porta di Roma” all’interno della Galleria Commerciale “Porta di Roma”, alla periferia Nord della Capitale. Una sala con un grande mosaico e altri oggetti ritrovati in oltre venti anni di scavi nell’area tra via delle Vigne Nuove, il G.R.A., il quartiere di Colle Salario e il viadotto dei Presidenti che in età antica faceva parte del territorio della città di Fidene, per molto tempo il centro latino più vicino al confine settentrionale del territorio di Roma. Un’area di cui si era persa testimonianza materiale, ma che è riemersa grazie all’urbanizzazione degli ultimi anni.
Paola Filippini, archeologa della Soprintendenza: “Si sono trovati 15 insediamenti residenziali e rustici, 10 nuclei sepolcrali dal III a.C. al V d.C., 15 viabilità, che è una cosa pazzesca per una città latina, una zona molto frequentata quindi e usata per secoli e secoli”.
In mostra una minima parte degli oggetti recuperati e restaurati. Un grande mosaico circondato da una balaustra, un tempo esposto all’ingresso del centro commerciale dove veniva ignorato o usato per sedersi, che era il pavimento di un’antica stazione di posta, la mansio, quello degli ambienti destinati all’alloggio dei viaggiatori. Inoltre, decorazioni, manufatti di vita quotidiana, depositi votivi, corredi funerari. Un’esposizione simbolica ma con uno scopo preciso. Il Soprintendente Speciale di Roma Francesco Prosperetti: “Restituire a queste zone della periferia romana, spesso considerate prive d’identità, una storia, una identità e una consapevolezza del luogo in cui esse sorgono”.
“Non è solo una sala museale in un centro commerciale è un luogo che si propone per essere sede di incontri, anche per i più giovani, visto l’afflusso straordinario. Pensate che questo centro commerciale ha quasi tre volte l’afflusso del Colosseo, questi sono i numeri della società di oggi, purtoppo, qui vengono circa 20 milioni di persone in un anno”.
Uno spazio destinato a crescere e a ospitare incontri e laboratori per bambini.
“Questa è un’esposizione che avrà probabilmente un senso di circolarità. Nelle vetrine verranno messi oggetti diversi man mano che li restaureremo per avvicinare le persone alla loro realtà, al passato, senza bisogno di andare nelle solite sedi museali; e un po’ di cultura, diciamolo, anche quando si va a fare shopping non ci sta male”.