Roma, (askanews) – Una cerimonia per una quarantina di persone in una saletta di Tokyo, in abito bianco. Così il 35enne giapponese Akihiko Kondo ha coronato il suo sogno d’amore: ha sposato Hatsune Miku, un ologramma, una cantante virtuale dai capelli azzurri che spopola in Giappone, portando all’altare un pupazzo di peluche con le sue sembianze.
Miku è una stella nipponica, ha una voce sintetica e le fattezze di un manga; è stata creata dalla Crypton Future Media, che ne ha realizzato la voce con un sintetizzatore vocale della Yamaha per poi darle un corpo olografico e farla interagire con il pubblico. Ha tenuto moltissimi concerti, è una pop star che non esiste, ma che ha fatto impazzire tanti fan, come Kondo.
Sua madre non ha voluto partecipare alla cerimonia ritenendo non ci fosse nulla da festeggiare. La bambola però adesso ha tanto di fede al dito, anche se il matrimonio ha ben poco di legale, ma al ragazzo non importa. Ha ottenuto un certificato da Gatebox, l’azienda che produce il dispositivo, che ha certificato l’unione tra un essere umano e un personaggio virtuale “oltre le dimensioni”.
“Sono innamorato del concetto di Hatsune Miku da anni, ma ho sposato il pupazzo che ho a casa” dice.
Kondo ha raccontato di aver avuto storie difficile e traumatiche, di aver avuto un esaurimento nervoso dopo l’ultima relazione e di aver giurato che non si sarebbe mai sposato. La passione per Hatsune Miku lo ha salvato e con il suo gesto vuole incoraggiare altri innamorati di donne virtuali come lui.
“Per il momento non possiamo toccare o avere una conversazione con un personaggio virtuale – dice – ma credo sia solo questione di tempo prima che la tecnologia ce lo consenta, il vantaggio dei personaggi virtuali è che non muoiono e non invecchiano”.
E aggiunge: “Penso che dovremo riconsiderare ogni tipo di amore e di felicità”.