Milano (askanews) – Il punto di forza di Cavit, consorzio trentino che riunisce dieci cantine sociali e 4.500 viticoltori, continuano a essere le esportazioni, alle quali è destinato quasi l’80% della produzione. Negli Stati Uniti, in particolare, si conferma il marchio di vino italiano più diffuso. Il bilancio di esercizio 2017-2018, approvato l’11 ottobre a Trento dall’assemblea, ha fatto però registrare una crescita importante delle vendite anche sul mercato nazionale, come ha sottolineato il direttore generale Enrico Zanoni durante un evento organizzato a Milano al Museo Bagatti Valsecchi, in occasione della Vendemmia di Montenapoleone: “Il bilancio consolidato porta un fatturato di 190,5 milioni con una crescita del 4,4% sull’anno precedente con un tasso medio di crescita degli ultimi otto anni che si attesta sempre al 4/4,5%. L’anno scorso l’Italia ha evidenziato un +14% di fatturato. Oltre alla nostra vocazione all’export, che ormai è consolidata e storica, negli ultimi anni abbiamo avuto ottime performance sul mercato domestico, sull’Italia, tant’è che i tassi di crescita maggiori li abbiamo avuti proprio in Italia”.
Un risultato, accompagnato da una situazione finanziaria solida, che permette al gruppo di pensare a eventuali acquisizioni. “Guardiamo dove abbiamo possibilità di essere coerenti, anche in Italia se trovassimo occasioni che sono congruenti con l’obiettivo della valorizzazione della nostra produzione e della nostra base sociale, in segmenti di mercato dove riteniamo di poterci rafforzare come la spumantistica, così come lo siamo all’estero”.
L’assemblea ha anche eletto a maggioranza il nuovo presidente, Lorenzo Libera, che rimarrà in carica per i prossimi tre anni.