Milano, (askanews) – Accompagnare il Paese verso una piena trasformazione energetica, rafforzando ulteriormente il core business rendendo la rete più sicura ed efficiente, e rafforzare il ruolo dell’Italia di hub tra l’Europa e il Mediterraneo. È quanto si propone il nuovo piano strategico 2018-2022 di Terna che prevede investimenti per 5,3 miliardi di euro, in aumento di oltre il 30% rispetto al precedente piano. Di questi, 2,8 miliardi saranno dedicati allo sviluppo della rete e delle interconnessioni con l’estero e 1,9 miliardi al miglioramento della qualità del servizio. Un piano che consente al Paese di cogliere la sfida del cambiamento energetico in atto a livello globale, con uno sviluppo ulteriore delle rinnovabili e della digitalizzazione dell’infrastruttura, come spiega l’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris: “accompagnerà la trasformazione energetica del Paese che si inserisce in un contesto più ampio europeo e mondiale che vede una progressiva decarbonizzazione del modo di fare energia e non solo, lo vediamo anche nel mondo dei trasporti e in altri settori. E un piano che si pone questo obiettivo di accompagnare questo cambiamento in atto. Lo faremo – ha proseguito – attraverso il rafforzamento della nostra rete per adeguarla a gestire una maggiore complessità perché abbiamo un aumento importante dei punti dove andremo a generare energia, passare in un mondo delle rinnovabili significa abbandonare il concetto di grande centrale che generava energia in passato in maniera convenzionale e andare verso un mondo di cosiddetta generazione distribuita, quindi più fragilità, più complessità”.
Per Terna sono previsti ricavi in crescita a 2,55 miliardi nel 2022, con un ebitda di 1,9 miliardi a fine piano. Forte di un utile netto cresciuto dell’8,7% nel 2017 a 688 milioni e con una previsione di un aumento medio annuo del 3% dei profitti per i prossimi cinque anni, Terna garantirà una crescita costante della cedola. “Noi pensiamo di offrire ai nostri azionisti risultati in crescita e unitamente a questi risultati – ha spiegato Ferraris – c’è una politica di dividendi che è stata rivista al rialzo rispetto al precedente piano: in particolare prevediamo un arrotondamento del dividendo per il 2017 a 22 centesimi di euro, che rappresenta una base da cui partire con una crescita del 6% medio annuo garantita fino al 2020. Dal 2020 in avanti – ha proseguito – manterremo come floor il dividendo 2020 e daremo ai nostri azionisti la possibilità di partecipare all attesa crescita dell’utile con un meccanismo di pay out ratio, cioè il 75% dell utile sarà dato come dividendo”.
Nessuna operazione di acquisizione in vista: se nelle attività internazionali l’obiettivo è rendere sempre più centrale il ruolo di Terna a livello europeo e completare i progetti avviati in America Latina, sul fronte delle attività non regolate, nelle telecomunicazioni, il gruppo punterà alla valorizzazione delle proprie infrastrutture, con la possibilità di affittare la fibra ottica a operatori terzi. “Già oggi – ha spiegato Ferraris – disponiamo di fibra ottica nelle nostre reti e prevediamo di aggiungere 20mila chilometri di fibra che in primis serve a noi per gestire quei dati quelle informazioni che parlavo prima ma che possiamo anche utilizzare per affittare questa capacità a beneficio di terzi. Sarà un ruolo passivo, non gestiremo contenuti – ha sottolineato – però c’è un programma di investimenti molto importanti in atto nel paese e noi abbiamo la possibilità di valorizzare questi asset mettendoli a disposizione a chi ne ha bisogno”.