Macerata (askanews) – “Ero in bici, erano circa le 10 quando ho sentito per la prima volta lo sparo e l’ho visto arrivare, ho sentito un altro sparo e mi ha colpito a una gamba. Ho gridato, ho gridato sino a che sono arrivato alla fermata dell’autobus dove alcune persone mi hanno portato in ospedale”.
È la testimonianza di Gideon, uno dei sei feriti di Macerata, un nigeriano di 25 anni, da 3 anni in Italia, impiegato in un supermercato colpito nel raid razzista nella città marchigiana dove un italiano di 28 anni, Luca Traini, in passato vicino a Forza Nuova e Casapound (che ha preso le distanze e condannato il gesto) e candidato per la Lega, ha sparato dalla sua auto all’impazzata prima di farsi arrestare facendo il saluto romano.
“Ho sentito 2 spari, non conoscevo questa persona, non l’avevo mai visto. Gli spari arrivavano da dentro la sua auto. Qui non ho mai avuto problemi di ostilità contro noi stranieri. Non ho mai avuto problemi con nessuno, credo che quest’uomo ci abbia sparato per via della ragazza morta”.