Basilea (askanews) – Un debutto all’insegna dell’infinito. La galleria Mazzoleni ha scelto, per la sua prima partecipazione ad Art Basel, di presentarsi con un progetto interamente dedicato a Piero Manzoni e, in particolare, agli Achrome e alle Linee, tra i molti filoni di ricerca intrapresi nella sua breve, ma intensa, vita d’artista quelli che più lo hanno portato a ragionare sulla questione dell’infinito. Una scelta interessante, capace di unire il nome di un grande, seppur irriverente, simbolo dell’arte del Novecento a una lettura curatoriale tutt’altro che scontata. Luigi Mazzoleni, direttore della sede di Londra della galleria: “È un passo importante – ha spiegato ad askanews – a cui abbiamo lavorato per molti anni. Penso che presentarci qui a Basilea con Piero Manzoni sia una cosa molto importante”.
Il progetto “Achromes: Linea infinita” è stato curato, così come la mostra londinese che lo ha tenuto a battesimo nel 2016, da Gaspare Luigi Marcone e ruota, nel biancore dello stand di Basilea, intorno all’iconica “Linea di lunghezza infinita”, uno dei centri nevralgici, e tuttora misteriosi per molti versi, della lezione di Manzoni.
“Avremmo potuto fare tante cose di Manzoni, che ha prodotto abbastanza e in maniera molto variegata – ha aggiunto Luigi Mazzoleni – qui abbiamo deciso di focalizzarci sulle Linee e sugli Achrome e quindi restringere un po’ il cerchio. E avere fatto curare il progetto a Gaspare ha sicuramente dato un significato in più alla nostra prima presenza ad Art Basel”.
Accanto a tele grinzate di evidente importanza storica, lo spazio di Mazzoleni propone anche degli Achrome meno noti, come un pezzo realizzato utilizzando il vetro, oppure i più classici lavori con il polistirolo espanso, un materiale, quest’ultimo, che rimanda, alle possibilità delle Linee e, naturalmente, all’idea dell’infinito. In un cerchio che si chiude, ma che, al tempo stesso, rimette di nuovo tutto in moto e in discussione. Come è giusto che sia.