Italia fuori dai mondiali, Ancelotti per il dopo Ventura

Sessant'anni fa azzurri assenti nel mondiale in Svezia

NOV 13, 2017 -

Roma, 13 nov. (askanews) – “Non andare al Mondiale sarebbe una catastrofe”. Erano state queste le parole utilizzate da Giampiero Ventura alla vigilia della sfida playoff contro la Svezia per il Mondiale in Russia nel 2018. E catastrofe fu. Per la terza volta dopo quella del 1958 (Mondiale proprio in Svezia) e del 1930 quando il mondiale si giocò in un Uruguay allora troppo lontano per intraprendere il viaggio. L’Italia ha partecipato alla rassegna continentale 18 volte su venti.

Nel 1958, la Nazionale allenata da Alfredo Foni, chiuse la qualificazione alle spalle dell’Irlanda del Nord e davanti al Portogallo, ma questo non bastò a strappare il pass per la massima competizione. Nella gara d’esordio, gli azzurri vinsero a Roma 1-0 contro l’Irlanda del Nord ma poi persero 3-0 a Lisbona contro il Portogallo. Nella seconda sfida contro i portoghesi a Milano, gli azzurri, restituirono lo stesso punteggio ma nella gara decisiva contro l’Irlanda a Belfast, gli azzurri persero 2-1. L’Italia di Giampiero Ventura invece ha chiuso il girone di qualificazione al secondo posto alle spalle della Spagna prima con 28 punti, azzurri secondi con 23. Dopo la debacle le dimissioni di Giampiero Ventura sembrano scontate (ha un contratto fino al 2020 ma con una clausola rescissoria in caso di mancata qualificazione), ma a traballare potrebbe essere anche la poltrona del presidente Figc Carlo Tavecchio.

In pole per sostituire l’ormai ex tecnico azzurro ci sono Roberto Mancini (ora allo Zenit), Carlo Ancelotti (esonerato dal Bayern Monaco), il sogno Antonio Conte ora al Chelsea (per lui sarebbe un ritorno sulla panchina azzurra dopo l’Europeo del 2016) e Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus. Per il nuovo mister, visto che la Federazione vorrebbe un big, potrebbe esserci anche un aumento dell’ingaggio rispetto al milione e mezzo che percepisce attualmente Ventura. Non è da trascurare nel probabile periodo di transizione (da fine 2017 alla prossima estate) il nome di Di Biagio, ct dell’Under 21. Profilo ideale come traghettatore quello dell’allenatore degli azzurrini. Di certo il nuovo tecnico dovrà rifondare una Nazionale ripartendo da giovani come Insigne, Bernardeschi ed El Shaarawy, calciatori impegnati con il contagocce dall’attuale selezionatore. Poche preoccupazione per la Nazionale del futuro in porta, dopo l’addio di Gigi Buffon, a difendere i pali dell’Italia ci saranno Donnarumma e Perin. Più complessa la situazione in difesa dove servirà il ricambio a Barzagli (36 anni) e Chiellini (33 anni).

Ad affiancare Bonucci (30 anni) potrebbero esserci Rugani, Caldara e Romagnoli. Sugli esterni Darmian, Zappacosta, Spinazzola e Conti dovrebbero essere i punti fermi del nuovo tecnico. A centrocampo potrebbe dire addio Daniele De Rossi, che potrebbe lasciare le chiavi del centrocampo a Jorginho e Verratti. Dovrebbe esserci spazio ancora per Marchisio e Parolo mentre di certo faranno parte del gruppo azzurro Insigne, Florenzi, Bernardeschi e Candreva. Saranno monitorati giovani interessanti come Verdi e Di Francesco del Bologna e Barreca del Torino. In attacco con i pilastri Immobile Belotti e Zaza dovranno essere valutati Eder e Gabbiadini, anche se potrebbe farsi spazio anche Berardi.