Milano, 23 nov. (askanews) – Il racconto di un viaggio intrecciato alla preparazione, concreta, di una pietanza per scoprire che i sapori hanno una dimensione aggiuntiva di immagini impalpabili, e le parole lo spessore di un gusto reale da assaggiare con una nuova curiosità. E’ l’idea portata in scena da “Cucinar ramingo”, lo spettacolo che Giancarlo Bloise ha allestito dal 22 al 27 novembre a Milano, al Teatro dell’Arte in Triennale.
L’idea non è certo nuova: la cucina, nel vissuto quotidiano, è ancora il luogo preferito dove i racconti nascono e prendono vita, ma la proposta di Bloise ha il fascino di una affabulazione leggera, ricca di riferimenti classici, e impreziosita da una manualità a tratti ipnotica e soprattutto fattuale: si cucina davvero, finalmente, come in casa.
Il tutto in un allestimento semplice; in uno sviluppo che parte dal ricordo di un viaggio a Selinunte per arrivare, invitati, a salire sul palco per assaporare quanto appena preparato e raccontato.
Se siete entusiasti di Masterchef e simili, lasciate perdere. Qui si assaporano “miraggi commestibili”.
(nella foto: Giancarlo Bloise in Cucinar Ramingo)
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