Roma, 8 gen. (askanews) – “Lo spazio attira sempre più interesse e offre opportunità. Nonostante il Covid lo spazio nel 2020 in Italia è andato molto bene. La pandemia ha stimolato ad esempio nuove idee nel campo della telemedicina, dell’educazione a distanza”. “L’Italia sta crescendo sempre di più in questo settore, è prime contractor di importanti programmi europei, sarà coinvolta in molte missioni spaziali e questo offrirà opportunità di lavoro ai giovani. Ci sarà bisogno di una nuova generazione di tecnici e non solo, ben formati che possano contribuire ai programmi in cui l’Italia è coinvolta”. Così il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia intervenendo oggi al webinar di presentazione dei due Master dell’Università Sapienza di Roma in ambito spaziale, uno dedicato allo “Space Transportation Systems” (STS) e l’altro a Satelliti e Piattaforme orbitanti.
I master della durata di un anno, arrivati alla diciottesima edizione, sono realizzati in partnership con università europee ed internazionali, con l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Esa e con diverse aziende italiane che operano in differenti ambiti del settore spaziale. In particolare sia l’Asi che aziende del comparto mettono a disposizione borse di studio a copertura dei costi di iscrizione ai master, che hanno consentito negli anni a molti studenti opportunità di lavoro in enti e aziende sia in Italia che all’estero. A illustrare i contenuti e l’articolazione dei due percorsi, a cui ci si può iscrivere entro il 15 gennaio, i direttori dei due master del DIMA (Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale) della Sapienza, il Prof. Daniele Bianchi e il Prof. Paolo Gaudenzi.
Il Master in STS si propone di realizzare un percorso finalizzato alla formazione di ingegneri sistemisti altamente qualificati, adatti a coprire ruoli manageriali e a svolgere compiti di ricerca e sviluppo tecnologico relativi alla progettazione, produzione e commercializzazione principalmente di sistemi di trasporto spaziale.
Il Master in Satelliti invece risponde alle esigenze di formazione avanzata del settore spaziale da parte delle agenzie spaziali, di organismi pubblici, di agenzie aerospaziali e, più in generale, del mondo dell’impresa interessato all’utilizzo del segmento spaziale per lo sviluppo dei propri prodotti e servizi. In particolare gli obiettivi formativi del Master mirano allo sviluppo di capacità tecniche e manageriali e allo sviluppo delle professionalità necessarie per soddisfare le esigenze derivanti dalle nuove missioni e relativi servizi e spazi di mercato, quali quelli relativi alla esplorazione dello spazio, alla navigazione e all’osservazione della Terra, basati sul supporto e sulle relative tecnologie.
Nel corso del suo intervento il presidente dell’Asi ha ricordato come l’Italia abbia aumentato il suo investimento all’ultima ministeriale Esa del 2019 a Siviglia, arrivando a 2,3 miliardi di euro, il più alto di sempre, accrescendo così il proprio peso nell’ambito dell’Agenzia. E i ritorni per la nostra industria sono arrivati già lo scorso anno. “Nonostante il Covid il 2020 è stato un anno eccezionale per lo spazio italiano”, ha sottolineato Saccoccia ricordando alcune tappe importanti per il nostro Paese: dall’accordo firmato con la Nasa per il programma Artemis che riporterà l’uomo sulla Luna al ruolo centrale nell’ambito dell’Osservazione della Terra con il programma Copernicus, alla firma dei contratti per la realizzazione di due nuovi satelliti per il sistema italiano Cosmo-SkyMed Second Generation, alla piattaforma per minisatelliti Platino, al satellite Prisma, per finire con gli sviluppi del programma Space Rider, innovativo sistema di trasporto spaziale che doterà l’Europa della prima piattaforma riutilizzabile per l’accesso e il rientro dall’orbita terrestre bassa, in grado di effettuare missioni per la sperimentazione tecnologica e scientifica e di fornire servizi commerciali. L’Italia, ha sottolineato Saccoccia, “cresce e crescerà nello spazio” offrendo interessanti prospettive ai giovani.