Roma, 3 set. (askanews) – Sono 408 gli Starting Grants assegnati dall’European Research Council in questa prima tornata dell’anno per questa categoria, per un valore complessivo di 621 milioni di euro. Premi del valore massimo di 2,5 milioni di euro ciascuno per progetti altamente innovativi della durata massima di 5 anni presentati da giovani con 2-7 anni di esperienza post dottorato e un curriculum molto promettente.
I premi sono stati assegnati a 408 giovani ricercatori di 51 nazionalità diverse, provenienti da tutto il mondo, da Cuba a Taiwan. Dei vincitori, 20 si trasferiranno in Europa da Paesi extra Ue e associati per condurre i loro progetti.
I ricercatori italiani si sono aggiudicati ben 37 Starting Grants, un numero ragguardevole che colloca i nostri connazionali al terzo posto, dopo tedeschi (72 premiati) e francesi (38). Buona parte di loro, però, svolgerà il proprio progetto all’estero. L’Italia anche questa volta si conferma poco ospitale per i vincitori di ERC. Saranno infatti appena 18 i progetti ospitati in 13 strutture italiane, un numero che colloca il nostro Paese, tra i 24 che ospiteranno la ricerca finanziata dall’ERC, in ottava posizione dopo Germania (73), Regno Unito (64), Olanda (53), Francia, (41), Israele (34, Paese associato), Svizzera (31), Spagna (20).
Le strutture italiane coinvolte sono: Istituto Italiano di Tecnologia (4 progetti), Università Federico II di Napoli (2), Università Bocconi (2) e poi Ospedale San Raffaele, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Ferrara, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università di Padova, Università di Pavia, Università di Trento, Università di Genova, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
La ricerca dei giovani premiati copre una vasta gamma di argomenti come la valutazione dell’intensità , della frequenza e della distribuzione dei livelli estremi del mare in Europa o la capacità di sopravvivenza degli organismi monocellulari. Gli Starting Grants aiuteranno gli scienziati selezionati a costruire i propri team di ricerca, creando circa 2.500 posti di lavoro per borsisti post dottorato, dottorandi e altro personale presso le istituzioni ospitanti.