Roma, 4 set. (askanews) – Sono soprattutto le mamme il cuore pulsante del pubblico della Notte Europea dei Ricercatori: negli ultimi anni a partecipare a questo grande evento dedicato al mondo della ricerca scientifica e dei ricercatori sono state soprattutto le donne, che rappresentano quasi il 60%, e la gran parte di loro porta con sé i figli con l’obiettivo di far avvicinare i piccoli al mondo della scienza.
A delineare il ritratto del pubblico della Notte Europea dei Ricercatori è uno studio realizzato dai ricercatori dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), G.Eco e Frascati Scienza, grazie alla raccolta di informazioni, dati e questionari durante le 12 edizioni della Notte Europea dei Ricercatori organizzate dall’associazione Frascati Scienza. Il lavoro finale è stato presentato alla Conferenza internazionale Inted, dedicata ai temi dell’educazione e della ricerca, che si è svolta a Valencia la scorsa primavera.
Sin dalla prima edizione del 2006, che accolse 4.000 visitatori, la Notte Europea dei Ricercatori organizzata da Frascati Scienza è andata via via crescendo raggiungendo i 50.000 visitatori nel 2017, distribuiti in oltre 30 città italiane e coinvolgendo più di 900 ricercatori di oltre 50 partner scientifici.
“Uno degli aspetti più interessanti è relativo al pubblico femminile”, ha spiegato Giovanni Mazzitelli, primo ricercatore di Infn e autore dello studio. “Nelle prime edizioni – ha aggiunto – il pubblico era formato in modo prevalente da uomini ma poi la tendenza si è invertita e nelle ultime edizioni abbiamo circa il 60% di donne. Di queste, la netta maggioranza sono mamme con un’età tra i 30 e 49 anni e nelle interviste spiegano di partecipare soprattutto per avvicinare i loro figli al mondo scientifico sperando che poi possano diventare ricercatori”.
Altro aspetto interessante è che oltre la metà dei visitatori è ‘recidiva’, hanno cioè già partecipato anche 3 o 4 volte, qualcuno addirittura ben 7 edizioni: “Ci scrivono genitori i cui figli sono cresciuti con le varie edizioni della Notte Europea dei Ricercatori”, ha detto Mazzitelli. I dati raccolti indicano che la formazione scolastica del pubblico è generalmente più alta della media nazionale, il 46% ha infatti almeno un titolo universitario, e lo strumento di comunicazione più efficace nel pubblicizzare l’iniziativa resta il tradizionale passaparola, seguito dai social.