Roma, 7 dic. (askanews) – Sul piano di rilancio e resilienza “del merito non sappiamo niente. Sul metodo siamo contrari. Questo modo di fare non è solo sprezzante: è sbagliato. Noi siamo contrari a sovrastrutture di centinaia di consulenti che stanno al Recovery Fund come i navigator stanno al reddito di cittadinanza. Il futuro dell’Italia dei prossimi vent’anni non lo scrivono Conte e Casalino nottetempo in uno stanzino di Palazzo Chigi”. Lo dice il leader di Italia viva Matteo Renzi, in una intervista a ‘La Repubblica’.
All’intervistatore che gli chiede se dunque Iv voterà contro, oggi, in Consiglio dei ministri, Renzi risponde che “spero che il premier si fermi prima di mettere ai voti una scelta non condivisa”.
“L’Italia – sottolinea Renzi – ha già decine di migliaia di funzionari pubblici, migliaia di dirigenti, venti ministeri. Il problema non è assumere altra gente, ma capire qual è la visione dei prossimi anni. Se la risposta è un’altra inutile task force di 300 consulenti, se la votino da soli. E se mi ritrovo persino d’accordo con quanto detto da Maurizio Landini a Repubblica allora sta succedendo qualcosa di strano”. Se vi schierate contro si apre la crisi? “No. Noi siamo impegnati fino alla Legge di Bilancio per assicurare all’Italia l’approvazione del decreto ristori e dei denari alle famiglie che non ce la fanno. Sul futuro dipende da Conte: Zingaretti ha chiesto un rilancio dell’azione di governo, noi siamo d’accordo con il segretario del Pd. C’è da guidare il G20, ci sono da gestire i 200 miliardi del Next Generation, c’è da affrontare la distribuzione dei vaccini. Iniziamo finalmente a fare sul serio?”.
E quindi deciderete dopo la Legge di Bilancio se staccare la spina? “Non siamo noi a dover decidere. È Conte a dovere fare un salto di qualità come ha promesso a noi e al Pd”. Invece mercoledì come finirà sulla risoluzione al Mes? “Non succederà niente. I grillini hanno troppa paura di andare a votare per far cadere Conte sul Mes. Dunque fortunatamente i voti ci saranno, sia alla Camera che al Senato. Quella di queste ore è solo melina scenografica”.
Italia viva è sospettata di avere pronta una trappola parlamentare. È così? “E perché mai dovremmo, mi scusi? Il problema di queste ore riguarda il Movimento Cinque Stelle, non noi. Questo governo è nato per evitare che l’Italia fosse governata dal sovranismo di Salvini e Meloni. E i ministri che un anno fa stavano con i gilet gialli oggi stanno con Macron. Insomma l’Italia è tornata europeista. Noi vogliamo continuare su questa strada. Anche perché senza i soldi dell’Europa la nostra economia non avrebbe retto alla crisi finanziaria provocata dalla pandemia”. Non chiederete di attivare i 37 miliardi per la sanità previsti dal Mes? “Non abbiamo preparato alcun emendamento ancora, ma può dire no al Mes sanitario solo chi non ha visto mai un ospedale. Sono 300 milioni di euro di risparmi all’anno”.
Conte è troppo accentratore? “Non divido i politici tra accentratori o decentratori, ma tra capaci e incapaci. Un premier che accentra ma raggiunge il traguardo va bene. Oggi i populisti guardano i sondaggi e gli indici di simpatia, i politici guardano il Pil e gli indici di disoccupazione. Spero che Conte voglia caratterizzarsi come politico e non come populista”. Conte dice che ha i ministri migliori al mondo, Zingaretti lo invita a non tirare a campare. Chi ha ragione? “Zingaretti. Sostenere che questo governo ha i ministri migliori al mondo è una barzelletta che non fa ridere. Sono andato a Palazzo Chigi a dirgli in faccia che sarebbe stato un bene innanzitutto per lui irrobustire la squadra”. Conte “nel faccia a faccia si è detto d’accordo. Poi però ha fatto un’intervista – successivamente smentita – in cui ironizzava sul rimpasto. Non siamo alla caccia delle poltrone e non chiederemo nessun rimpasto. Se ha davvero i ministri migliori del mondo, però, ci risparmi le task force dei tecnici a gestire i soldi europei. Se quelli sono i migliori del mondo, faccia spendere a loro i soldi. Per me il rimpasto non esiste più. Partita chiusa”.
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