Roma, 14 set. (askanews) – L’integrazione nell’Unione europea dell’Albania e delle nazioni dell’ex Jugoslavia è un processo che va “assolutamente perseguito”. Se n’è detto convinto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo a palazzo Borromeo alla conferenza alla conferenza “A 45 anni dagli Accordi di Helsinki, il Cardinale Silvestrini e la Östpolitik vaticana”. Ricordando il ruolo svolto dal diplomatico della Santa Sede nel dialogo con i Paesi dell’est, ha ricordato come “in questi quarant’anni tali Paesi, che erano allora oggetto di specifica attenzione presso la Segreteria di Stato vaticana, abbiano avuto destini molto diversi. Molti di questi nel 2004 sono entrati a far parte, a pieno titolo, dell’Unione Europea. Poi ce ne sono alcuni (penso alla Bielorussia, Moldavia, Ucraina) che fanno parte del cosiddetto ‘Partenariato orientale’ nel quadro della politica europea di vicinato”.
“Poi – ha proseguito il capo del Governo – ci sono i cinque Paesi dell’ex Jugoslavia, a cui aggiungiamo anche l’Albania, che aspirano anch’essi a far parte della famiglia europea. E’ un processo molto complesso molto delicato. Io credo che questo processo vada assolutamente perseguito. Io credo che vada assolutamente compiuto questo processo di integrazione europea anche perché se fallissimo questo obiettivo, non solo rischieremmo di vedere questi partner volgere il loro sguardo dall’Europa verso vecchi alleati ma rischieremmo di vedere quei partner volgere il loro sguardo dall’Europa verso ‘vecchi alleati’, quali la Federazione Russa, storici ‘player’ nell’area, ma anche verso la Turchia, o altri importanti attori internazionali interessati a rafforzare la propria presenza nella penisola balcanica, quali la Cina e i Paesi del Golfo”.
(segue)