Roma, 1 giu. (askanews) – Il Messico “non va visto solo come un nuovo mercato ma, soprattutto, come un luogo dove trovare partner per dare vita ad una internazionalizzazione produttiva. L’Italia, infatti, vanta un know how unico e la capacità di creare valore aggiunto alle materie che trasforma mentre il Messico gode, per sua stessa natura, di un ampio ventaglio di materie prime”. Lo dichiara Fucsia Nissoli Fitzgerald, deputata di Forza Italia eletta nella Circoscrizione estera – Ripartizione Nord e Centro America.
“Da quando è iniziata questa pandemia – sottolinea – sostengo che, se possiamo vedere un aspetto positivo in questo dramma, è quello di averci abituati ad un uso più opportuno delle tecnologie di cui disponiamo. Venerdì scorso ne ho avuto una ulteriore conferma quando, poco prima di collegarmi in diretta per l’Intercomites, ho potuto assistere ai lavori dell’incontro telematico ‘Nuove Rotte Internazionali Messico-Italia’. Il secondo appuntamento di una serie di videoconferenze organizzate da Patrizio Baroni – professionista italiano, lungamente residente in Messico – e la Associazione P&B Network, ovvero un gruppo di professionisti che ho avuto il piacere di presentare, lo scorso anno, presso la sala stampa della Camera dei Deputati e che si occupano di assistere le imprese italiane nel complesso processo di internazionalizzazione collaborando, tra l’altro, con i connazionali residenti all’estero”.
“L’importanza di questo appuntamento, durato tre ore e che ha visto la partecipazione di quasi settanta persone (collegate dall’Italia, dal Messico, dalla Croazia) e realizzato in collaborazione con l’Associazione Messicana dei Segretari allo Sviluppo Economico (ovvero l’Associazione che raduna tutti i Segretari di Economia dei 32 Stati Messicani), il Gruppo Economico delle Regioni del Sud/Sud Est del Messico, la Canaco Servytur di Playa del Carmen (ovvero la Camera di Commercio della nota località turistica, di cui Patrizio Baroni è Consigliere e vicepresidente onorario per le Relazioni Internazionali) oltre la Segreteria di Sviluppo Economico dello Stato del Quintana Roo, è stato quello di presentare tutte le opportunità che l’area geografica del sud del Messico presenta per le imprese italiane ed Europee, anche alla luce del nuovo accordo bilaterale, di libero scambio, che il Messico sta per sottoscrivere con l’Unione Europea”, rileva Nissoli.
“Di questo – ricorda – si era peraltro già parlato, prendendo in esame tutto il Paese, nel primo incontro che vedeva ospite l’Ambasciatore messicano in Italia, S.E. Carlos Garcia de Alba, il quale sottolineava, fra l’altro, l’enorme potenziale inespresso nella relazioni fra i nostri Paesi. Una videoconferenza molto concreta che, se pure a carattere generale, ha presentato agli intervenuti il volto di un Paese estremamente eterogeneo, qual’è il Messico, e che presenta, fra l’altro, molte analogie con il tessuto produttivo e sociale italiano”.
“Mi ha vista, peraltro, totalmente in sintonia l’osservazione di Baroni quando ha sostenuto che questo Paese non va visto solo come un nuovo mercato ma, soprattutto, come un luogo dove trovare partner per dare vita ad una internazionalizzazione produttiva. L’Italia, infatti, vanta un know how unico e la capacità di creare valore aggiunto alle materie che trasforma mentre il Messico gode, per sua stessa natura, di un ampio ventaglio di materie prime”, evidenzia Nissoli.
“La nuova frontiera delle crescita del nostro sistema produttivo, quindi – osserva – non è quello di ingrandire le nostre imprese (che potrebbero perdere le proprie caratteristiche di eccellenza) ma di esportare, in un paese che ci può offrire una interessante base logistica, il nostro know how e la nostra capacità imprenditoriale, ampliando così la capacità produttiva senza rinunciare alla nostra visione di piccola e media impresa. Una visione, è giusto ricordarlo, che è figlia della nostra storia e della nostra cultura sociale. Un sistema di fare impresa che si contrappone alla massificazione indotta dalla multinazionale e che, viceversa, punta sul valore della persona e difende la differenziazione del sistema sociale”.
“Ciò che trovo altresì affascinante – conclude la deputata di Fi – è che questo ‘sogno’ può finalmente trovare il modo di far lavorare assieme gli italiani in Patria e coloro che, nel mondo, hanno incontrato la propria dimensione, anche imprenditoriale”.