Roma, 15 mar. (askanews) – “Cose buone per le infrastrutture, non per le persone. Mi dispiace che non si sia capito. Mi dispiace, come lo devo dire?”. Così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (FI), è tornato in una intervista a Repubblica sulle polemiche suscitate dalle sue dichiarazioni su Mussolini.
“Chi mi conosce sa come la penso. Io sono antifascista, il fascismo è morto e sepolto e io non sono mai stato fascista”.
Fascista no, ma monarchico sì: “Appunto. E chi ha mandato via Mussolini? Il re”, replica l’esponente azzurro.
Sul passaggio più controverso delle sue dichiarazioni, quando ha detto che “a parte Matteotti” i primi anni del regime contenevano aspetti positivi, Tajani si esprime così: “Ho sbagliato con l’italiano forse. Avrei dovuto dire ‘per non parlare del delitto Matteotti’. E’ più forte, suona meglio come condanna. Perché quello è l’omicidio-chiave del fascismo, il momento in cui finisce la democrazia”.
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