Roma, 17 feb. (askanews) – “L’Italia non muoverà un dito per riportare qui il 24enne Samir Bougana, il foreign fighter di origine marocchina ma nato in provincia di Brescia, a Gavardo, e cresciuto in Lombardia, che adesso dalle carceri siriane, dove è rinchiuso dopo essere stato catturato dai curdi, piagnucola per il trattamento e auspica di scontare la sua pena nelle carceri italiane e di poter poi rifarsi una vita in Italia”. Lo ha affermato in una dichiarazione il vicepresidente leghista della Commissione Esteri della Cameran Paolo Grimoldi.
“Per quelli come lui – afferma ancora Grimoldi- ora la musica è cambiata…Bougana poteva restare in Italia e vivere qui, dove era stato accolto, ma ha scelto di radicalizzarsi (bell’esempio di integrazione…) e di schierarsi con Isis per andare a combattere in Siria per il califfato, per combattere contro di noi e contro il nostro modo di vivere, Del resto lui stesso ammette di essere un terrorista e noi dovremmo riprendercelo? No, troppo comodo, di lui si occuperanno i siriani e i curdi che ha combattuto, adesso sono affari suoi: Bougana ha scelto di tradire l’Italia e di schierarsi con i tagliagole dell’Isis per cui adesso ne accetti le conseguenze. Certo è stato sfortunato: se al Governo ci fossero stati ancora il Pd e la Boldrini avrebbero fatto di tutto per riportarlo in Italia, su questo non abbiamo dubbi”.