Roma, 7 gen. (askanews) – Il sottosegretario all’Editoria Crimi parla di articolo falso, in merito a quanto pubblicato dal Giornale sulla situazione di askanews, ma è lui che dice il falso quando parla di “una pretesa di pagamento priva di ogni fondamento”.
Il sottosegretario sa benissimo, infatti, che il servizio è stato prestato e anche fruito dalla quasi totalità delle appendici dello Stato, fattispecie appurata da un’indagine interna condotta dalla stessa amministrazione pubblica. La richiesta di pagamento per il servizio prestato da askanews e dai suoi giornalisti che sono minacciati da 27 esuberi, dal concordato e non hanno ancora ricevuto lo stipendio di dicembre, è legittima. Lo dimostra anche la proposta fatta dallo stesso Dipartimento con un’offerta molto inferiore al valore del notiziario, ma che, di fatto, sancisce che i servizi sono stati resi e fruiti.
Prima di parlare di notizie false, il sottosegretario si informi.Il Cdr è pronto a un confronto aperto, pubblico e anche in streaming se serve, con il sottosegretario per chiarire perché questo mancato pagamento sta mettendo in ginocchio oltre 90 famiglie e senza tacere le responsabilità di nessuno, anche dell’editore Luigi Abete. Chi rischia non è il presidente di Bnl, che come scrive il Giornale “privatizza i profitti e condivide le perdite”, ma i giornalisti che ogni giorno lavorano contro le fake news. Abbiamo lanciato un appello al governo 10 giorni fa, questa sarebbe la risposta? #saveaskanews Red