Roma, 23 nov. (askanews) – “Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo”. Così, in una dichiarazione sottoscritta insieme ad altri 15 capi di Stato europei, il presidente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP 24) in programma, dal 3 al 14 dicembre prossimi, nella città polacca di Katowice.
La dichiarazione dal titolo: “Iniziativa per una maggiore ambizione climatica” è stata sottoscritta da: Alexander Van der Bellen, presidente federale della Repubblica d’Austria; Nicos Anastasiadis, presidente della Repubblica di Cipro; Sauli Niinistö, presidente della Repubblica di Finlandia; Frank-Walter Steinmeier, presidente della Repubblica Federale di Germania; Prokopios Pavlopoulos, presidente della Repubblica Greca; Janos Áder, presidente della Repubblica d’Ungheria; Guðni Th. Jóhanneson, presidente della Repubblica d’Islanda; Michael D. Higgins, presidente dell’Irlanda; Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana; Raimonds V jonis, presidente della Repubblica di Lettonia; Dalia Grybauskait, presidente della Repubblica di Lituania; Marcelo Rebelo de Sousa, presidente della Repubblica portoghese; Borut Pahor, presidente della Repubblica di Slovenia; Alain Berset, presidente della Confederazione Elvetica; Mark Rutte, primo ministro dei Paesi Bassi, Stefan Löfven, primo ministro di Svezia.
“Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo. La nostra generazione è la prima a sperimentare il rapido aumento delle temperature in tutto il mondo e probabilmente l’ultima che effettivamente possa combattere l’imminente crisi climatica globale – scrivono i 16 capi di Stato -. Gli effetti del cambiamento climatico sono ben documentati e si avvertono ovunque nel mondo: il drammatico aumento di ondate di calore, inondazioni, siccità e frane, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari. Carenze di risorse idriche e crisi dei raccolti sono solo alcuni dei risultati immediati di questa situazione, che ha un impatto devastante sugli esseri umani riducendoli alla fame o obbligandoli a migrare. Quest’estate, anche in Europa, abbiamo avvertito gli effetti immediati di tale stato di cose: ondate di calore e incendi hanno devastato vaste aree dalla Grecia al Circolo Polare Artico causando la morte di decine di donne, uomini e bambini, ed eliminando – per altri – la possibilità di sostenersi”.
“Invitiamo tutte le parti – è l’invito dei capi di Stato – a impegnarsi in modo costruttivo nel processo di dialogo di Talanoa e a rivedere i propri contributi nazionali (NDC) alla luce dei risultati della relazione speciale dell’IPCC, al fine di aggiornare i rispettivi contributi entro il 2020, incrementando così il livello globale di ambizione nell’affrontare la sfida climatica. Esortiamo inoltre tutte le parti, alla luce degli obiettivi di lungo termine previsti nell’accordo di Parigi e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), a formulare e comunicare, al più tardi entro il 2020, le proprie strategie di sviluppo sulle emissioni di gas a effetto serra, valide sino alla metà del secolo e per il periodo successivo. Cogliamo le molteplici opportunità che le misure per combattere i cambiamenti climatici comportano e plasmiamo un futuro positivo per il nostro pianeta. Lasciamo in eredità ai nostri figli e alle generazioni future un mondo degno di essere vissuto”.