Roma, 17 set. (askanews) – Il sì di Forza Italia alla riproposizione di Marcello Foa come presidente della Rai di fatto era stato acquisito, ma l’incontro di domenica sera ad Arcore tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini è servito a mettere il suggello. Non è stato tuttavia quello il piatto forte della serata (e la senatrice Licia Ronzulli nega addirittura che non se ne sia parlato).
Perché la vera preoccupazione del Cavaliere sono le politiche annunciate dai cinquestelle che potrebbero danneggiare le sue aziende, in primis il tetto alle pubblicità in tv. E’ su quel piano che il leader azzurro ha voluto testare con mano da che parte fosse il leader leghista: da quello del centrodestra o da quello dell’alleato di governo? In fondo, anche il nodo Foa era nato soprattutto come protesta nei confronti del metodo “in solitaria” scelto dal leader del Carroccio.
Fonti azzurre spiegano che Salvini avrebbe dato rassicurazioni a Berlusconi sul fatto che il governo non avrebbe attaccato una delle più importanti aziende italiane, quale è Mediaset. Sarebbe stato raggiunto un accordo di massima anche sulle Regionali, stabilendo che a Fi toccheranno due candidature a presidente.
E ora si attende il nuovo vertice, questa volta allargato alla Meloni, per ridare linfa al centrodestra. Potrebbe tenersi già domani sera a palazzo Grazioli, ma potrebbe anche slittare: visto che Berlusconi è atteso a Fiuggi domenica alla kermesse di Tajani – è il ragionamento – potrebbe non avere voglia di trascorrere nella capitale l’intera settimana, ben sapendo che gli si creerebbe la fila di ‘deputati-questuanti’ alla porta.
Se questo è il racconto che è stato fornito dell’incontro, a smorzare un po l’enfasi ci pensa però il braccio destro del vicepremier, Giancarlo Giorgetti. “Salvini e Berlusconi – racconta – si sono incontrati dopo tanto tempo. L’incontro è stato cordiale ma non con una perfetta coincidenza di vedute”. In particolare, Berlusconi avrebbe insistito con il leader leghista sulla necessità di mollare l’alleanza con il M5s.
Il day after, tuttavia, è segnato soprattutto dalla diffidenza nei confronti del doppio forno leghista. E non soltanto da parte degli azzurri. Sono in particolare i 5stelle a manifestare disagio per quell’incontro, e per le voci che vorrebbero Salvini foriero di rassicurazioni sulle sorti di Mediaset. Nello sforzo di uscire dal cono d’ombra in cui rischia di ricacciarli la propaganda leghista, infatti, i pentastellati non possono permettere che passi l’idea che il governo finisca persino per fare il gioco degli accordi che vengono presi ad Arcore. Ivi compreso quello su Marcello Foa, tanto che il Pd batte su questo punto. “Su Rai, tv e regionali mi pare che, dopo la cena di Arcore, in trappola ci siano finiti proprio Grillo e Di Maio.Buona continuazione con il Governo del cambiamento”, commenta Davide Faraone.