Roma, 14 set. (askanews) â Domenica 16 settembre la ComunitĂ Sikh che vive e lavora nel pontino tornerĂ in piazza per denunciare lo sfruttamento subito nei campie rompere un isolamento sociale ormai insostenibile. Saranno migliaia, dopo la manifestazione organizzata domenica scorsa con la Cgil e Flai Cgil, i Sikh che sfileranno per la manifestazione âNagar Kirtanâ, organizzata dalla ComunitĂ Indiana del Lazio in collaborazione con In Migrazione. Unâiniziativa che prenderĂ il via alle 12 dal Tempio Sikh di Borgo Hermada, piccolo centro rurale del Comune di Terracina (LT). Il corteo si snoderĂ per le strade della cittĂ sino ad arrivare in piazza XXIV Maggio dove si alterneranno gli interventi di organizzazioni, giornalisti, sindaci, deputati e personalitĂ che si sono contraddistinte per il loro impegno contro il caporalato, lo sfruttamento lavorativo, il razzismo e i diritti dei migranti e dellâuomo.
âLa comunitĂ Sikh esce ancora una volta dalla marginalitĂ e dallâinvisibilitĂ - spiega Marco Omizzolo, responsabile scientifico di In Migrazione â riempiendo le strade e le piazze di colori, con una festa vissuta come ennesimo grido di speranza per uscire dalla condizione di sfruttamento e di isolamento che dura da troppi anni nel nostro territorioâ.
La comunitĂ Sikh, per cultura e religione accogliente, rispettosa, pacifica e dedita al lavoro, viene trasformata in un esercito silenzioso di lavoratori e lavoratrici sfruttati nei campi: raccolta manuale di ortaggi, semina e piantumazione per 10-14 ore al giorno filate sotto il sole, costretti a chiamare âpadroneâ il proprio datore di lavoro e spesso soggette agli interessi e violenze di finti leaders della comunitĂ . Quattro euro lâora nel migliore dei casi, con pagamenti che ritardano mesi, e a volte mai erogati, violenze e percosse. Persone che per sopravvivere ai ritmi massacranti e aumentare la produzione dei âpadroniâ italiani sono letteralmentecostretti a doparsi con sostanze stupefacenti e antidolorifici che inibiscono la sensazione di fatica e di stanchezza.
âLe ultime incisive azioni condotte dalle Forze dellâordine e dalla Magistratura â continua Omizzolo- nel contrastare il caporalato ai danni della comunitĂ indiana confermano le nostre denunce di una condizione disumana. Domenica la parte sana della ComunitĂ indiana vuole ringraziare tutti quelli che stanno aiutando a stroncare i fenomeni di illegalitĂ e sfruttamento perpetrato da italiani e indiani, rafforzando con questa festa la collaborazione fattiva con la parte migliore dei nostri territoriâ.
Una situazione diffusa che difficilmente può essere superata soltanto attraverso le azioni di controllo del territorio e di repressione, per quanto evidentemente strategiche e ineludibili.
Ă evidente che lâisolamento sociale e culturale di questa comunitĂ costituisce il terreno per lâarruolamento e intermediazione illecita dei braccianti, anche nella sua variante etnica, riduzione in schiavitĂš, tratta di esseri umani. La mancata conoscenza da parte di gran parte della comunitĂ della lingua italiana, dei diritti connessi alla regolare presenza sul territorio nazionale, dei diritti dei lavoratori e dei servizi socio-sanitari cui è possibile accedere sono elementi strutturali che causano lâaccettazione silenziosa dello sfruttamento e contestualmente lâimpossibilitĂ di immaginare unâalternativa del proprio vivere in Italia.
âIn Migrazione continua la sua azione concreta di presenza sui territori, di monitoraggio e denuncia delle troppe zone dâombra â spiega Simone Andreotti, presidente di In Migrazione â e intende rafforzare il proprio contributo sviluppando un progetto innovativo per portare servizi e conoscenza dei diritti e doveri nella comunitĂ Sikh, rompendo cosĂŹ il suo isolamentoâ. In contemporanea con la festa In Migrazione lancia infatti il crowdfunding sulla piattaforma internazionale www.gofundme.com âCon i Sikh contro il caporalatoâ.
Durante la manifestazione la ComunitĂ Sikh premierĂ Amnesty International, Flai Cgil, Cgil, Terra! Onlus e Libera. SarĂ dato un riconoscimento anche al Sindaco di Latina Coletta, di Terracina Procaccini, e a quello di Pontinia, Carlo Medici. Oltre a loro saranno premiati anche: Elly Schlein (Europarlamentare), Marta Bonafoni (consigliere Regione Lazio), Alessandro Capriccioli (consigliere Regione Lazio); Toni Mira (caporedattore di Avvenire per le sue inchieste sullo sfruttamento e caporalato pontino); Bruno Giordano (magistrato di Cassazione); la Questura di Latina; il Comando provinciale dei Carabinieri di Latina e altre personalitĂ e organizzazioni.
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