Roma, 18 lug. (askanews) – “Da ministro e da padre di famiglia posso dire che sono immagini terribili ma appunto ci devono convincere ad andare avanti”: così il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli (M5S) ha commentato l’ultima tragedia del mare, con i due morti nel Mediterraneo, nel corso di una intervista su Rainews 24. “L’obiettivo – ha spiegato – è non farli più partire, ci sono criminali che li fanno salire su questi gommoni della morte e li lasciano andare al largo. La strada essenziale è pattugliare il mare di giurisdizione della Libia”.
“Non possiamo dimenticare – ha sostenuto l’esponente governativo – che la Guardia costiera libica ha salvato 158 persone ieri, e quella Guardia costiera nasce anche grazie all’Italia. Nell’immediato stiamo dando loro altre dodici motovedette, significa intervenire prima e salvare vite umane”.
Toninelli ha riconosciuto che esiste un problema di rispetto dei diritti umani per i migranti che transitano in Libia: “Ho incontrato l’Unhcr (l’organizzazione dell’Onu che si occupa di rifugiati, ndr) che sono presenti in Libia, serve un controllo per mantenere livelli di umanità”. Rispondendo a una domanda sulla possibilità di definire la Libia “porto sicuro”, Toninelliè tornato sugli obiettivi di Governo: “Oggi – ha detto – non devono partire, per non partire la Guardia costiera libica è l’unica strada per poterli salvare, quando superano le 12 miglia ed entrano in mare aperto è evidente che i rischi di poter morire in mare sono maggiori. Certo la Libia non è un paese stabile ma dobbiamo intervenire lì, stiamo facendo una interlocuzione con il governo riconosciuto della Libia per realizzare dei centri di transito gestiti dalle Nazioni Unite, ma poi serve la condivisione dei paesi europei per le ricollocazioni”.
Bar/Int9