Roma, 15 set. (askanews) – “Non approvare lo ius soli è un calcolo politico sbagliato basato sull’emozione e non su uno sguardo più ampio, lungimirante per il bene del Paese. La legge non è passata perché le indagini demoscopiche dicono che il partito che la propone perderebbe due punti di voti. Ma li perderebbe perché è inevitabile che siano perduti o perché non si spiegano le ragioni della stessa legge e non ne nasce finalmente un dibattito sul contenuto?”. E’ quanto ha dichiarato Romano Prodi intervistato da La Repubblica.
“Se la linea di un’assurda chiusura sulla cittadinanza verrà a dominare, se ciò avverrà, allora la gente finirà per votare per l’originale e non per la copia” ha aggiunto l’ex premier, che sottolinea, tra i doveri che richiederebbe, “non solo la conoscenza della lingua, ma anche un minimo di conoscenza della Costituzione. Tenendo però presente che nel caso dovremmo togliere la cittadinanza a un elevato numero di italiani”.
Prodi esclude quindi il fattore tempo: “La si può fare dopo l’approvazione della legge di bilancio”.
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