Milano, 14 giu. (askanews) – “Dico che il referendum serve eccome, sappiamo che è un referendum consultivo e non avrà quindi un effetto immediato, ma, sul piano politico, diverso è se io vado a trattare come governatore punto e diverso se io vado a trattare sulla base del mandato dei cittadini lombardi: il peso politico cambia enormemente a mio favore e, come tutti sanno, in una qualunque trattativa vinci o perdi in base a quante persone rappresenti”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, dopo la riunione di Giunta.
“Respingo quindi al mittente la propaganda dell’opposizione – ha proseguito -, che capisco, ma il quesito è: cari cittadini lombardi, volete tenervi i vostri soldi opporre no? Se lo volete, andate a votare sì al referendum del 22 ottobre”.
“A me non interessa avere maggiori competenze, quanto maggiori risorse, voglio tenere il 50 per cento del residuo fiscale, con le competenze che ho. La competenza che davvero mi interessa avere è quella della sicurezza, che non significherà che comanderò io Polizia e Carabinieri, vuol dire che però decido sull’accoglienza e sui flussi migratori e decido, come avevo fatto da ministro, la norma che consentiva ai sindaci di dare o non dare la residenza in base a controlli specifici, non in base all’automatismo che c’è ora, perché significa rinunciare al controllo del territorio”.
“Questo sul modello che c’è in altre regioni europee, per esempio nei Länder tedeschi – ha concluso -, ma dipenderà dall’esito del referendum: più forte sarà l’esito del referendum e più potere negoziale avrò con un governo che, peraltro, si avvia alla conclusione, quindi è anche più debole, un’occasione straordinaria”.