Milano, 27 ott. (askanews) – Evidentemente non voleva rassicurare nessuno, se non del fatto che non ha perso il contatto con la base: Vladimir Putin gioca sulle pause e i momenti di silenzio nel suo intervento fiume seguito da una sessione di domande e risposte al forum Valdai, avvertendo che il mondo sta entrando nel decennio “più pericoloso” dalla seconda guerra mondiale. E invece di rispondere alla domanda: “È vero che non abbiamo fretta di andare in paradiso?” del politologo Feodor Lukyanov, Putin resta zitto, un po’ di tensione in sala e lui: “Ecco volevo ottenere questo effetto”. Come un attore consumato che calca la scena politica ormai da ben più di un ventennio Putin dice chiaramente ai partecipanti della piattaforma di dialogo: “se avessi avuto paura, non avrei fatto niente”. Le dichiarazioni inquietanti si succedono, all’indomani della dichiarazione del leader del Cremlino che ha parlato di un rischio “molto alto” di conflitto mondiale. “Siamo in un momento storico. Siamo senza dubbio di fronte al decennio più pericoloso, più importante, più imprevedibile” dal 1945, ha indicato il leader russo. “La Russia non sta sfidando l’Occidente, la Russia sta solo difendendo il suo diritto di esistere”, ha detto ancora, accusando americani e occidentali di voler “distruggere, cancellare (la Russia) dalla mappa”, filippica contro i suoi rivali geopolitici che sostengono e armano l’Ucraina affinchè possa difendersi dall’esercito russo. Secondo Putin non è stata Mosca, ma l’Occidente a portare alla situazione attuale nel mondo e agli eventi in Ucraina. “Un colpo di stato sanguinoso, antistatale, anticostituzionale” quello che secondo lui è avvenuto nel 2014 in Ucraina, per “far vedere chi è il padrone: tutti seduti bene sulle chiappe e non fiatare” ha detto Putin, scusandosi con le signore in sala per l’espressione durante la sessione plenaria del club di discussione Valdai. Secondo il racconto di Putin “il colpo di stato” – di cui incolpa l’Occidente – era in realtà inutile perchè l’ex presidente “Viktor Yanukovich aveva effettivamente rinunciato al potere”. “L’Occidente non è in grado di guidare il mondo, ma ci sta provando disperatamente, e la maggior parte della gente del mondo non può accettarlo”, ha affermato, giudicando quindi il pianeta in una “situazione rivoluzionaria”. E alla luce della sua allergia alle rimembranze rivoluzionarie russe, la cosa non promette nulla di buono. Secondo lui, l’assalto all’Ucraina fa parte di questo “cambiamento tettonico dell’intero ordine mondiale”. Il tema centrale resta infine la “bomba sporca”. Senza offrire prove, il leader russo ha ripetuto l’accusa non dimostrata di Mosca secondo cui l’Ucraina stava pianificando un attacco sotto falsa bandiera che coinvolgeva una bomba sporca radioattiva che avrebbe cercato di legare alla Russia. “Ci stanno lavorando”, ha detto di nuovo. “Sappiamo anche dove viene fatto approssimativamente (in Ucraina)”, ha aggiunto il leader russo. “L’AIEA vuole venire? Siamo favorevoli, il più rapidamente e il più ampiamente possibile, perché sappiamo che le autorità di Kiev stanno facendo di tutto per coprire le tracce di questi preparativi”, ha aggiunto. Il leader del Cremlino ha anche relativizzato le sue osservazioni passate sulla possibilità di usare armi atomiche, dicendo di ritenere di aver risposto solo alle minacce dei suoi avversari. “Non abbiamo mai parlato della possibilità di utilizzare armi nucleari. Abbiamo solo accennato in risposta alle dichiarazioni di altri paesi”, ha affermato il presidente russo. Ma poi appunto alla domanda di Lukyanov sul paradiso, non si è sottratto dalla tentazione di diffondere ulteriore tensione. Ma anche Putin evidentemente ha i suoi fantasmi se ad un tratto ammette di “pensare continuamente” ai morti “nell’operazione speciale”, ovvero la guerra in Ucraina. Pur affermando che quelli ucraini sono molti di più. secondo un rapporto di 1 a 7 o 1 a 8. E poi ci tiene a sottolineare che la Russia non è nemica dell’Occidente, ma continuerà a opporsi al presunto diktat delle élite neoliberiste occidentali, accusandole di cercare di sottomettere la Russia. Infine il rapporto con Pechino: in segno di lealtà Putin dice che Taiwan è parte integrante della Cina. Ma poi ci tiene a precisare che quella di Mosca non è sudditanza. Addirittura sostiene di non aver avvertito Xi Jinping dei suoi piani per invadere l’Ucraina. “Ma lui non si offende”. (di Cristina Giuliano)
Putin pronostica decennio “più pericoloso”, finito predominio Ovest
Ovest 'la fa da padrone: tutti seduti sulle chiappe e non fiatare'