Roma, 9 nov. (askanews) – Per un gran numero di giovani italiani, circa il 28%, la mancanza di posti di lavoro rappresenta uno dei due principali motivi di preoccupazione. Questo uno tra i tanti dati che si leggono nel Next Generation Italy report, studio condotto per conto del British Coucil sui bisogni, le aspirazioni e le possibilità dei giovani.
Altre evidenze di nota positiva, invece, riguardano i temi della formazione e delle ambizioni di crescita professionale dei giovani italiani tra i 18 e i 30 anni, secondo cui:
Il 65% dei giovani italiani ritiene di avere voce in capitolo nel determinare il proprio futuro; Il 77% dei giovani italiani si dichiara soddisfatto della formazione ricevuta; Il 40% degli intervistati aveva pianificato di vivere all’estero o era aperto all’idea di farlo. Un altro 7% l’aveva già fatto; Il 40% del campione ha indicato la crescita personale come uno dei due motivi principali per andare potenzialmente via dall’Italia. Il 31% ha indicato l’apprendimento di una lingua, mentre il 22% ha parlato di opportunità di studio. La serie di ricerche ‘Next Generation’ è parte integrante dell’impegno del British Council a esplorare i punti di vista e le scelte dei giovani con l’obiettivo di amplificare la loro voce e sostenere l’attuazione di politiche giovanili appropriate e al passo con il mondo che cambia. Il ‘Rapporto Next Generation Italy’ è stato prodotto per il British Council da un consorzio composto da Learn More, Quorum and Matter Agency, supportati da una task force di giovani consulenti ed esperti. Il rapporto è l’ultimo di una serie di Next Generation Report condotti in Europa, che unisce ‘Next Generation UK’, ‘Next Generation Irlanda-Irlanda del Nord’ e ‘Next Generation Germania’. L’anno prossimo seguirà un rapporto sulla Polonia.
Quest’ultimo ‘Next Generation Italy’ è stato pubblicato immediatamente prima del lockdown di marzo, ma poi rivisto nel mese di settembre alla luce di un focus group condotto con un campione rappresentativo di giovani per discutere i risultati del Rapporto alla luce degli effetti di Covid-19 e per esplorare eventuali cambiamenti nei risultati a fronte del nuovo scenario.
A sei mesi di distanza, sono emerse alcune differenze rilevanti per quanto riguarda il sistema scolastico italiano e il suo livello tecnologico, nonché il cambiamento del mercato del lavoro con l’introduzione dello smart working che sono state oggetto di una tavola rotonda dedicata, tenutasi per vie digitali lo scorso 30 settembre alla presenza di esponenti istituzionali di entrambi i Paesi.
“Al British Council crediamo che i giovani abbiano il potere di trasformare il mondo. Attraverso la nostra Stagione UK/IT ‘Being Present’, vogliamo esplorare le opportunità emergenti per entrambi i Paesi in un momento in cui stiamo rivalutando il significato di Being Present sia nello spazio fisico che in quello virtuale. – ha dichiarato Rachel Launay, Direttore Italia del British Council – Il focus group condotto in autunno sui primi risultati di inizio anno ha offerto possibilità di riflessione su come i giovani nel Regno Unito e in Italia siano stati particolarmente colpiti dal passaggio al lavoro e allo studio a distanza, aiutandoci nello sviluppo di soluzioni a queste sfide condivise e a far sentire la voce dei giovani”.
Christine Wilson, Head of Research del British Council, ha affermato: “Sono lieta di dare il benvenuto all’Italia nella serie Next Generation. Ascoltare i giovani e sbloccare la loro creatività e il loro impegno personale è più importante che mai, mentre immaginiamo il nostro futuro. E’ forte in seno al British Council il senso di responsabilità per riflettere insieme sulle evidenze di questo report per poter giungere a tradurne i risultati in azioni positive”.