Roma, 18 set. (askanews) – Il presidente somalo Mohamed Abdullahi Mohamed ha nominato oggi un nuovo primo ministro, poche ore dopo aver raggiunto un accordo con i leader politici regionali per le elezioni del prossimo anno.
L’ufficio di “Farmajo”, soprannome dato al presidente, ha annunciato la nomina di Mohamed Hussein Roble, un ingegnere civile formatosi in Svezia, che farà il suo debutto in politica guidando l’esecutivo di Mogadiscio.
La carica di primo ministro era vacante dalla sfiducia votata a luglio dal parlamento nei confronti dell’ex premier Hassan Ali Khaire, ufficialmente per non aver avviato l’organizzazione di elezioni pienamente democratiche, inizialmente previste per febbraio 2021.
Il governo federale di Mogadiscio, sostenuto dalla comunità internazionale, è stato a lungo impantanato in negoziati con gli stati regionali somali sull’organizzazione di queste elezioni legislative e presidenziali.
La Somalia si era posta l’obiettivo di tenere le sue prime elezioni pienamente democratiche dal 1969, dando a ogni cittadino il diritto di voto. Nell’attuale sistema, delegati speciali eleggono parlamentari, che poi votano per il presidente. L’accordo raggiunto ieri – che coinvolge il presidente, cinque leader regionali e il sindaco di Mogadiscio – ammette che l’istituzione di un sistema “un uomo, un voto” sarebbe impossibile entro la scadenza del mandato parlamentare a novembre e la scadenza del mandato di Farmajo a febbraio.
In un comunicato ufficiale, i negoziatori dichiarano quindi che i delegati, provenienti dalla miriade di clan e sottoclan che costituiscono la popolazione somala, eleggeranno i 275 parlamentari della Camera bassa, che a loro volta sceglieranno il presidente. Anche se simile alle precedenti elezioni del 2017, queste elezioni offriranno comunque un po’ più di rappresentatività: il numero dei delegati raggiungerà 27.775, quasi il doppio rispetto al 2017.