La prossima settimana summit virtuale Cina-Ue con Merkel e Xi

Pechino vuole spingere sui rapporti con l'Europa

SET 7, 2020 -

Roma, 7 set. (askanews) – La “corte” cinese all’Europa non perde d’intensità. Secondo quanto ha scritto oggi il South China Morning Post, il presidente Xi Jinping tenterà la prossima settimana – in un summit virtuale con la cancelliera tedesca Angela Merkel (la Germania è presidente di turno dell’Ue) e con i vertici dell’Unione – tenterà di “conquistare il cuore” del Vecchio Continente, in un momento in cui i rapporti transatlantici sono tutt’altro che brillanti e gli Stati uniti sono impegnati in un incerto processo elettorale per le presidenziali.

Il summit virtuale di lunedì prossimo sostituisce un summit in presenza che avrebbe dovuto aver luogo a Lipsia. Vi parteciperanno, oltre a Merkel, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. E’ stata invece smentita la notizia secondo la quale avrebbe preso parte all’incontro anche il presidente francese Emmanuel Macron.

“Questa è l’ultima occasione per la Cina di vincere il cuore dell’europa con un’azione reale e concreta prima di una possibile vittoria di Biden, che indubitabilmente rafforzerà i rapporti transatlantici”, ha spigato al SCMP un esponente dell’Ue.

In particolare, a interessare Pechino sono i rapporti commerciali, anche se ci sono stati recentemente contrasti politici con almeno due paesi membri e la Cina. La scorsa settimana il presidente del Senato ceco Milos Vystrcil ha visitato Taiwan, provocando una durissima rezione di Pechino. Oggi il presidente ceco Milos Zeman ha accusato Vystrcil di averfatto una “provocazione infantile”. La seconda crisi diplomatica è con la Svezia, che ha protestato per la detenzione del libraio Gui Minhai, che ha anche la cittadinanza del paese scandinavo.

Al centro del colloquio, in realtà, dovrebbe essere il negoziato per un trattato commerciale Cina-Ue, che ormai continua da sette anni. Il cuore della questione riguarda le SOE, cioè le “state-owned-enterprises”, le aziende di stato cinesi. Sono l’ossatura della potenza commerciale cinese e l’Ue chiede che venga diminuito il livello di tutele particolari che rendono impari la concorrenza da parte delle aziende straniere. Una richiesta, questa, che al momento non ha avuto risposta da Pechino, che al contrario ha approvatoa giugno un piano triennale per rafforzare il ruolo delle SOE nell’economia della Repubblica popolare.

Il summit viene dopo un tour di una settimana del ministro degli Esteri cinese Wang Yi che, a partire dall’Italia, ha visitato diversi paesi Ue. A Berlino il ministro degli Esteri Heiko Maas, a nome dell’Unione europea, ha posto la questione della detenzione di massa degli uiguri-musulmani in Xinjiang e della legge sulla sicurezza a Hong Kong, considerata una minaccia concreta all’autonomia dell’ex colonia britannica.