Roma, 8 lug. (askanews) – Almeno 239 persone sono morte in Etiopia negli scontri tra esponenti di diverse comunità scoppiati la settimana scorsa dopo l’omicidio di un cantante del gruppo etnico Oromo. Lo ha riferito oggi la polizia locale.
“A seguito dei disordini nella regione, nove agenti di polizia, cinque membri della milizia e 215 civili hanno perso la vita”, ha annunciato oggi il vice capo della polizia della regione di Oromia alla televisione di Stato, M. Mustafa.
La polizia di Addis Abeba aveva riferito in precedenza che dieci persone erano state uccise nella capitale.
Nell’ultima settimana Addis Abeba e la regione di Oromia, che la circonda, sono state teatro delle peggiori violenze dall’arrivo al potere del primo ministro Abiy Ahmed nel 2018, di etnia Oromo. Le violenze sono state provocate dall’omicidio del famoso cantante Hachalu Hundessa, portabandiera dell’Oromo, che è stato colpito più volte da uomini sconosciuti la sera del 29 giugno ad Addis Abeba.
Tra i 239 morti, alcuni sono stati uccisi nella repressione delle proteste da parte delle forze di sicurezza e altri in scontri tra membri di varie comunità, secondo le autorità etiopi. Mustafa ha anche affermato che alcune proprietà private e di proprietà del governo hanno subito “ingenti danni e saccheggi”. “Per controllare questi disordini, sono stati arrestati oltre 3.500 sospetti. Questi erano elementi avversi alla convivenza pacifica, che hanno effettuato attacchi usando la morte dell’artista come pretesto per smantellare forzatamente il sistema costituzionale”, ha aggiunto il portavoce della polizia.