Roma, 15 giu. (askanews) – Nella Via Lattea potrebbero esserci 36 civiltà aliene che trasmettono attivamente segnali radio nello spazio, secondo uno studio dell’università britannica di Nottingham. Pur non essendo mai stata trovata alcuna prova dell’esistenza di vita extraterrestre, gli studiosi inglesi hanno calcolato il numero di civiltà aliene che dovremmo cercare, basandosi sull’assunto che la vita intelligente si evolve su altri pianeti come si è evoluta sulla Terra.
Lo studio pubblicato sul The Astrophysical Journal stima il numero di quelle che gli scienziati chiamano Communicating Extra-Terrestrial Intelligent civilisations (CETI), in italiano Civiltà intelligenti extraterrestri comunicanti, che come noi trasmettono onde radio nello spazio.
Il professor Christopher Conselice, astrofisico dell’ateneo di Nottingham, ha spiegato: “dovrebbero esserci poche decine di civiltà attive nella nostra galassia sulla base dell’assunto che ci vogliono cinque miliardi di anni perchè la vita intelligente si formi su altri pianeti”. “L’idea è di guardare all’evoluzione, ma su scala cosmica. Chiamiamo questo calcolo il limite astrobiologico copernicano” ha aggiunto.
Il limite astrobiologico copernicano ha due condizioni, o assunti, sulla base di ciò che sappiamo della vita intelligente sulla Terra. Queste condizioni comportano che, nei pianeti che, come la Terra, si trovano nell’orbita abitabile di una stella e hanno la giusta distribuzione di elementi, la vita intelligente comunicante si evolve tra i 4,5 e i 5,5 miliardi di anni dopo la formazione del pianeta.
Fondandosi su questi principi gli scienziati inglesi hanno stimato almeno 36 possibili civilizzazioni nella nostra galassia. Si tratta di una stima conservatrice che assume che queste civiltà durino al massimo 100 anni, il periodo nel quale gli umani hanno trasmesso onde radio. Ma questa civiltà sarebbero disseminate uniformemente nella Via Lattea, il che comporta che la CETI più vicina potrebbe essere distante 17mila anni luce da noi, quindi ogni comunicazione sarebbe impossibile.
Inoltre, la probabilità che le stelle ospiti siano simili al Sole in termini di massa è “molto bassa”: per per la maggior parte si tratterebbe di nane rosse, instabili. Quindi è elevata la probabilità che nei fatti la nostra sia l’unica civiltà attiva nella galassia.