Roma, 25 mar. (askanews) – I medici e specialisti inviati dalla Russia saranno “fianco a fianco dei colleghi italiani” sul fronte della guerra al coronavirus a Bergamo, epicentro del contagio nel Nord Italia. E “l’aiuto gratuito fornito all’Italia in una situazione difficile, non è oggetto di mercanteggiamenti, ‘pagamento di conti’ e via dicendo” legati alle sanzioni internazionali: in una intervista ad askanews, l’ambasciatore della Federazione russa in Italia, Sergey Razov, parla nel dettaglio degli aiuti mandati da Mosca per la lotta al Covid-19.
“La Russia ha inviato in Italia aiuti consistenti: oltre 120 medici, attrezzature e prodotti farmaceutici. Le forniture sono organizzate dal Ministero della Difesa. E’ possibile prevedere per quanto tempo il gruppo russo rimarrà in Italia, dove sarà impiegato?”
Sergey Razov: “Dopo l’arrivo degli specialisti russi in Italia si sono svolti diversi incontri di coordinamento con la parte italiana. Si è deciso che, in questa fase, gli specialisti russi saranno inviati in una delle città più colpite del nord Italia: Bergamo. Stamattina presto, un convoglio di veicoli speciali russi è partito per questa bellissima città. Lo scopo del team di medici russi è quello di lavorare concretamente fianco a fianco dei colleghi italiani. Per garantire una comunicazione efficace, il team si avvarrà di interpreti arrivati dalla Russia. I nostri specialisti rimarranno in Italia fino ad una specifica decisione congiunta della parte russa e di quella italiana.
In totale a Roma sono arrivati 15 voli speciali dell’aviazione militare di trasporto della Russia con gli specialisti, attrezzature e mezzi sanitari a bordo. Decisioni su voli speciali supplementari saranno adottate in base all’evolversi della situazione e alla necessità”.
“Come è stata accolta dall’opinione pubblica russa la notizia di questa iniziativa?”
Sergey Razov: “Non è un segreto che i russi amano molto l’Italia e nutrono grande simpatia per gli italiani. L’ondata epidemica che ha travolto il vostro Paese è percepita in Russia con empatia e forte è il senso di solidarietà nei confronti del popolo italiano. E’ abbastanza ovvio che si tratta di una minaccia comune e crescente. Anche la Russia potrebbe aver bisogno della forza e dei mezzi per combattere questa calamità. Nel determinare l’entità degli aiuti all’Italia, la leadership russa ha fatto riferimento alle nostre riserve e capacità reali.
Farò qualche esempio. In Italia sono stati inviati 122 specialisti, di cui 66 membri delle Forze di protezione dalle radiazioni, chimiche e biologiche (NBC). L’organico delle forze di difesa antiradiazioni, chimiche e biologiche conta oltre 20 mila persone. In Italia sono stati inviati anche uno dei più recenti laboratori, sui 15 in dotazione alle Forze NBC della Russia, insieme a 13 veicoli per la disinfezione e il trattamento speciale dei mezzi di trasporto e del territorio dei 2056 esistenti. Quindi l’invio di tali aiuti non si rifletterà in alcun modo sulla prontezza delle truppe russe ad eseguire, in caso di necessità, i compiti loro assegnati”.
“Come risponde a chi ritiene che la Russia chiederà all’Italia di “pagare il conto” con azioni concrete all’interno dell’Ue volte alla revoca delle sanzioni europee?”
Sergey Razov: “Come si fa a immaginare una tale richiesta da parte della Russia? Non è un segreto che, in relazione all’imposizione delle sanzioni, abbiamo sempre e continuamente sostenuto che le sanzioni sono controproducenti e dannose per tutte le parti interessate. Infatti, hanno colpito e continuano a colpire non solo la Russia, ma anche altri Paesi europei, tra cui l’Italia. Al contempo, sottolineiamo che non siamo stati noi ad introdurle, e quindi non sta a noi sollevare la questione della loro abolizione. Naturalmente, speriamo che prima o poi – meglio prima – il buon senso prevalga. In ogni caso, l’aiuto gratuito fornito all’Italia in una situazione difficile, non è oggetto di mercanteggiamenti, “pagamento di conti” e via dicendo.
Oggi su un autorevole quotidiano italiano ho letto con notevole sorpresa che una parte significativa delle attrezzature e dei veicoli forniti dalla Russia non sarebbe necessaria e che la nostra assistenza sarebbe dovuta soprattutto a considerazioni di propaganda politica. Mi sembra che meglio sarebbe rivolgere tale domanda agli abitanti della città di Bergamo, dove purtroppo si registrano molti malati e molte vittime. In merito alla politica e alla propaganda, a mio parere certi giudizi sono frutto di coscienze perverse che vedono secondi fini insidiosi nel desiderio disinteressato di aiutare un popolo amico nel momento del bisogno”.
“A suo avviso, questa pandemia avrà serie conseguenze nelle relazioni internazionali?”
Sergey Razov: “Per ora la pandemia si sta sviluppando in modo esponenziale. Si diffonde in sempre più paesi e regioni, miete un numero crescente di vittime e crea continuamente nuovi diversi problemi. È troppo presto per valutarne l’impatto, anche sulle relazioni internazionali. Al contempo, la tendenza fino a poco tempo fa oggettivamente dominante della globalizzazione, la commistione e la compenetrazione di vari aspetti della vita sociale ed economica, si scontra oggi con la controtendenza al sovranismo e all’isolamento mentre i Paesi cercano di risolvere i problemi legati a questa emergenza, facendo affidamento in primo luogo sulle proprie capacità e risorse nazionali. Si prenda, ad esempio, il restringimento del campo di applicazione delle norme Schengen, la chiusura delle frontiere con notifica ai vicini all’ultimo minuto, ponendoli di fatto davanti al fatto compiuto, e la restrizione dei collegamenti trasportistici. Non ci rimane altro che sperare che queste misure siano di natura esclusivamente temporanea.
A tutto questo vanno aggiunte le conseguenze socio-economiche provocate dalla situazione contingente sui mercati dell’energia e dei fondi e dalle brusche oscillazioni valutarie. Per farla breve mi sembra palese che l’Europa post-epidemica assumerà un aspetto un po’ diverso.
In merito al posto e al ruolo della Russia nell’emergente situazione internazionale, vorrei ricordare che il Presidente della Federazione Russa V. V. Putin invita invariabilmente e coerentemente i Paesi europei ad unire gli sforzi per combattere le nuove sfide e le nuove minacce globali, che, come è assolutamente evidente, comprendono la minaccia alla vita e alla salute delle persone”.