Bruxelles, 4 mar. (askanews) – Lo staff del Parlamento europeo ha ricevuto oggi dal direttore generale del personale, Kristian Knudsen, una “comunicazione aggiornata sull’epidemia di coronavirus Covid-19 in cui viene ampliata la lista delle “zone a rischio” nell’Ue affette da focolai dell’epidemia, ben al di là delle quattro regioni italiane del Nord presenti nell’ultima versione della lista.
I membri del personale che negli ultimi 14 giorni sono stati in una delle aree aggiunte, dovranno rimanere a casa per un’auto quarantena di 14 giorni dopo il loro ritorno, così come prescritto per le aree indicate precedentemente (Cina, Hong Kong, Macao, Corea del Sud, Singapore, Iran, Giappone e le quattro regioni italiane Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte).
Alla lista sono state aggiunte le province italiane di Savona (in Liguria) e Pesaro / Urbino (nelle Marche), e poi altri “cluster” locali più piccoli di altri paesi europei.
L’elenco dei “cluster” segnalati “più attivi” in Francia comprende: l’Oise, e in particolare le località di Creil, Crépy en Valois, Vaumoise, Lamorlaye e Lagny le Sec; l’Alta Savoia, in particolare la località di La Balme; il Morbihan, e in particolare le località di Auray, Crac e Carnac. Per la Germania è stato inserito il circondario di Heinsberg nella Renania settentrionale-Vestfalia.