Roma, 18 set. (askanews) – Un passo verso la non discriminazione grammaticale in lingua inglese è stato fatto dal più antico dizionario americano, il Merriam-Webster, che ha ufficialmente sdoganato l’uso del pronome di terza persona plurale “they” come pronome singolare “non binario”, ovvero che rifiuta il concetto che esistano solo due generi, uomo e donna. Lo spiega oggi il Guardian.
In un “update” che prevede l’aggiunta di 533 parole al dizionario online, il Merriam-Webster ha classificato “they” anche come pronome singolare di terza persona non specifico di un genere (a differenza di “he/she”), recependo così un trend che sta crescendo sempre più in particolare tra le persone che non si riconoscono né come maschi né come femmine.
Come a mettere le mani avanti rispetto alle inesorabili critiche che arriveranno dai puristi della grammatica, dal dizionario è arrivata una spiegazione sul suo blog.
“Noi sottolineiamo che ‘they’ è attestato come pronome singolare dall’ultima parte del 1300; che lo sviluppo del singolare ‘they’ rispecchia lo sviluppo de singolare ‘you’ dal plurale ‘you’ e non si lamenta il fatto che il singolare ‘you’ sia grammaticalmente scorretto; e che, al di là di quel che dicono i detrattori, quasi tutti usano il singolare ‘they’ in conversazioni informali e spesso nella lingua scritta formale”, ha scritto il Merriam-Webster.
Nulla di nuovo, insomma, dal punto di vista dei linguisti e lessicografi del dizionario. E la decisione ovviamente piace alle organizzazioni per i diritti LGBT. Gillian Brastetter del National Center for Transgender Equality vi vede un passo ulteriore verso la normalizzazione delle identità non binarie. “Guardando ovunque nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli ospedali, si nota che l’attuale sistema di offrire solo ‘maschio’ e ‘femmina’ non funziona per molte persone”, sottolinea, ricordando che anche il “libro di stile” dell’agenzia di stampa Ap ormai riconosce questo uso di “they”.